URBINO – Uno storico accordo tra l’Arcidiocesi, la Fondazione e la Parrocchia di S. Martino in Pallino, siglato durante la celebrazione eucaristica, nella ricorrenza della festa del Sacro Cuore di Gesù, ha rappresentato la tanto attesa novità, relativa al completamento della chiesa-Santuario di Ca’ Staccolo. Si sono create le condizioni giuridiche necessarie per avanzare la richiesta di un finanziamento alla CEI, sulla base delle intese già intercorse e dei reciproci affidamenti. Le risorse che mancano per ultimare l’opera, saranno erogate dalla Fondazione e dalla CEI, con i fondi raccolti dall’8 per mille alla chiesa cattolica, frutto della scelta e della generosità di tanti contribuenti. Grande soddisfazione per tale accordo è stata espressa dal presidente Ugo Duci che ha sottolineato come anche quest’anno la Fondazione abbia già raccolto 250 mila euro, tramite le offerte dei devoti del Sacro Cuore, in particolare da coloro che risiedono nel Nord Italia. Nell’occasione ha auspicato altresì un maggiore slancio da parte degli urbinati e dei marchigiani. Una folla numerosa, proveniente da varie parti d’Italia e dalla Svizzera si è ritrovata nel piazzale, vicino al Santuario, nella festa del Sacro Cuore, per pregare, lodare e ringraziare il Signore. La devozione al Cuore di Gesù è già praticata nel Medioevo, ma la sua grande fioritura si ebbe nel corso del XVII secolo, prima ad opera di Giovanni Eudes, poi a seguito delle rivelazioni a Margherita Maria Alacoque, diffuse da Claude La Colombière e dai suoi confratelli della Compagnia di Gesù. Nella seconda metà del secolo scorso, il Signore ha manifestato ad un umile artigiano, poi diventato sacerdote, don Elia Bellebono, il desiderio di vedere sorgere ad Urbino, un Santuario dedicato al Suo Cuore. «Ci troviamo qui» , ha detto Mons. Giovanni Tani, «perché la vicenda di don Elia è giunta ad indicare proprio questo poggio, vicino ad Urbino, come luogo da dedicare al Sacro Cuore. In realtà Egli fa parte di quei piccoli di cui oggi ci parla il Vangelo. Si sentiva mandato dal Cuore del Signore a compiere un apostolato molto particolare. Su Sua indicazione ricercava anime bisognose di conversione. E’ stato un cristiano di solide virtù, praticate eroicamente senza farsi abbattere da calunnie, persecuzioni e maltrattamenti». Tra i tanti pellegrini presenti, abbiamo raccolto la testimonianza di Giovanni Toscani, dentista di don Elia: «E’ stato un uomo di grande aiuto materiale e spirituale per tanti uomini e donne. Sapeva vedere con chiarezza ciò che c’era nel cuore del suo interlocutore. Riusciva a resistere al Demonio, nonostante fosse da questi molto perseguitato». Tra i partecipanti si è notata, come ogni anno, l’autorevole presenza dell’ing. Carlo Ripanti, autore insieme ad altri professionisti, del progetto del Santuario, il qu
ale dopo l’annuncio dell’accordo fra l’Arcivescovo Giovanni Tani, la Fondazione rappresentata dal Presidente Ugo Duci e il parroco Don Umberto Brambati, ha provato tanta commozione e felicità. Il coro, guidato da Massimo Gentilini, ha animato la solenne festività con canti e musiche.
Giuseppe Magnanelli