URBINO – In questi primi mesi della mia esperienza missionaria in Africa (Karamoja, Uganda) ho scoperto un legame, che mi sembra interessante, tra la diocesi di Urbino e quella di Moroto, capoluogo della Karamoja: è la presenza dell’immagine della Madonna del Pelingo in una chiesa parrocchiale di questa diocesi, a Lorenghedwat,.
All’inizio di questo nuovo anno 2017 mi sono recato in questa chiesa di Lorenghedwat insieme ad una suora comboniana, suor Fernanda, per vedere lo spazio e come realizzare anche lì il presepe vivente con i giovani della parrocchia “Regina mundi” della Cattedrale di Moroto.
Questa del presepe vivente è stata una bella attività, che ha impegnato i giovani per tutto il mese di dicembre 2016 sia per la preparazione che per le due rappresentazioni realizzate a Moroto, nel centro giovanile di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo e attorno alla Cattedrale.
Appena sono entrato nella chiesa di Lorenghedwat sono rimasto stupito ed ho esclamato ad alta voce: “Non è possibile!”. Suor Fernanda mi ha chiesto il perché di questa esclamazione ed io le ho spiegato che quella immagine della Madonna, situata alla destra del presbiterio, per chi guarda, era quella del Pelingo, il santuario diocesano di Urbino, la mia diocesi, e non riuscivo a capire come potesse trovarsi lì. Lei mi ha detto che era stata disegnata da una suora comboniana in questa chiesa che era stata costruita da Padre Gostoli, missionario eccezionale dell’arcidiocesi di Urbino. Poi ho scoperto che la chiesa era stata inaugurata il giorno di Natale 1969. Qui padre Elvio aveva voluto rappresentare la Madonna con quella immagine che l’aveva accompagnato nella sua crescita, essendo lui originario del Furlo di Acqualagna e nella sua ordinazione sacerdotale avvenuta proprio nel Santuario del Pelingo l’11 giugno 1949 per le mani di Mons. Antonio Tani. Non sono ancora riuscito a sapere se quell’immagine l’avesse fatta disegnare per l’inaugurazione della chiesa o in seguito, ma il fatto è che ancora è lì per la devozione del popolo Karimojon.
E’ ormai da più di venti anni che frequento questa diocesi di Moroto, ma non avevo mai avuto l’occasione di entrare in questa chiesa e padre Elvio pur avendomene parlato non aveva mai detto della presenza di questa immagine.
Questa “scoperta” mi ha fortemente emozionato perché costituisce, almeno secondo me, un forte legame tra la mia diocesi di origine, Urbino, e questa di Moroto in cui opero attualmente.
Domenica 22 gennaio 2017 sono stato di nuovo a Lorenghedwat con i giovani per la rappresentazione del presepe vivente.
Personalmente mi ripropongo di andarvi a pregare ogni tanto; sarà come andare al Santuario del Pelingo! Ho pensato anche di donare a questa chiesa il calice della mia prima Messa, come ex voto, perché la “Madonna del Pelingo” mi accompagni in questo nuovo pezzo di vita che ho appena iniziato.
Don Sandro de Angeli