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      Home » Gender – L’inganno delle emozioni
      Editoriale

      Gender – L’inganno delle emozioni

      RedazioneDi RedazioneNessun commento3 minuti di lettura
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      Gender e dintorni (2)

      L’inganno delle emozioni

       

      È in famiglia che si scopre e si sperimenta la differenza sessuale come un bene destinato all’amore e alla gioia di vivere insieme, senza che si cancellino le mancanze inscritte all’interno dell’essere umano.

      Oltre l’amore sponsale, (nella unicità dei due) si scopre l’amore materno, paterno, figliale e fraterno. Ci si introduce nei vari aspetti dell’amore, comunque profondamente sessuati e carichi di significato affettivo e così distinti nell’armonia dell’unica famiglia. Qui si impara a volersi bene, qui si impara come la differenza sessuale è buona, anche se ferita dal ‘male’ fin dalle origini. Ha bisogno di comprensione, di compassione, di perdono e di virtù per sviluppare la sua grande potenzialità.

      C’è chi ipocritamente si scandalizza. Esiste oggi qualche realtà che non sia afflitta dal germe del male? Sarebbe doloroso e triste ed anche inutile farne un elenco, la TV ne offre lo specchio abbondantemente in tutte le case. La teoria del gender è una deviazione. Parte da una osservazione corretta. È vero che la differenza sessuale si sviluppa nel tempo e che la società partecipa alla sua pienezza. Ciò che è sbagliato è concludere che la differenza fra i sessi sia una “mera costruzione sociale” e porti in sé i germi dell’oppressione e che le unioni omosessuali siano equivalenti al matrimonio tra maschio e femmina. Così la teoria gender ignora il carattere creaturale della differenza e che questa preceda la società e la determina. Ciò nonostante le teorie gender sono riuscite ad entrare nella legislazione di molti Paesi e premono dal basso invadendo le amministrazioni locali, facilitate da una cultura in liquidazione.

      Qui i gruppi di pressione (vedi lobby) hanno acquistato un peso considerevole nella pubblica opinione e nella vita politica tale da prevaricare le basi delle stesse istituzioni democratiche. Inoltre, in un universo digitale la diffusione vasta ed istantanea di messaggi semplicistici non favorisce la riflessione su questioni sempre più complesse. Viene sfruttata sfacciatamente la tendenza di accentuare il carattere emozionale a svantaggio della ragione. La conseguente caduta  in uno stato confusionale offre terreno fertile alla diffusione di una teoria alla moda, sottilmente morbosa, come questa del gender. Il millenario aforismo biblico “Maschio e femmina li creò… crescete e moltiplicatevi” che ha segnato preistoria e storia, per secoli e secoli, tutti gli angoli della terra e le civiltà di ogni tribù, non sarà cancellato, non solo, ma sarà la chiave di lettura del tempo futuro.

      Così come lo è stato per il passato.

      Raffaele Mazzoli

       

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