URBINO – Se il folclore che circondava la festa di Santa Caterina ha subìto un duro contraccolpo negli ultimi decenni, l’iconografia rimane come testimone salda ed eloquentissima di questa personalità dai molteplici aspetti: ragazza colta, ricca e avvenente che non esita a rinunciare a tutto per Cristo, pellegrina, avvocata della fede, martire. Ecco perché Santa Caterina non ha ispirato solo gli artisti, ma soprattutto e prima di tutto con il suo martirio e la sua verginità ha fecondato la Chiesa suscitando altri santi, a partire dal cenobio maschile di Santa Caterina fondato sul monte Sinai – dove gli angeli trasportarono il suo corpo – passando per tutti i martiri e monaci nordafricani, Sant’ Agostino compreso, fino alla nostra Comunità monastica sorta nel centro di Urbino e postasi sotto la sua tutela e intercessione.
Oggi questa santa ha ancora qualcosa da dirci, in particolare a noi urbinati? La sua nascita ad Alessandria d’Egitto, polo culturale pagano giudaico e cristiano, è il primo punto in comune con questa città, capitale del Rinascimento; la sua capacità di dare ragione della speranza che è in noi cristiani (1Pt 3,15) e la radicalità della scelta per Cristo compiuta in giovane età devono scuotere e interpellare la nostra coscienza di battezzati, spesso tiepidi e ignoranti sui contenuti di fede; infine, il suo essere patrona del mondo accademico dovrebbe interessare una città universitaria e ricordare agli studiosi che la vera Sapienza tocca anche il cuore e la vita, non solo la testa.
Considerando tutto ciò, il Monastero di Santa Caterina ne ha rivitalizzato la festa volendo coinvolgere i laici, specialmente gli universitari, e valorizzando gli aspetti più folcloristici come la Ruota, il dolce che si sforna solo in quest’occasione e solo qui secondo una ricetta gelosamente custodita dal Settecento.
La festa sarà preceduta da un triduo di preparazione nei giorni 22-23-24 di novembre alle ore 19, nella chiesetta di Santa Caterina in via Saffi; in particolare, il 24 alle 19.30 si reciterà la “Supplica dello studente”.
Il giorno della festa, 25 novembre, sempre nella nostra chiesa la Celebrazione Eucaristica sarà celebrata alle 8.30 e alle 18.30, con la benedizione e la consegna della “lampada dello studente”. La tradizione vuole che chi – dopo aver studiato s’intende – riuscirà a portare a casa il lume ancora acceso e lo riaccenderà prima di ogni esame invocando Santa Caterina, godrà della sua intercessione durante tutto l’anno accademico.
Il mercatino di autofinanziamento per le attività del “Progetto un Monastero nella Città”, dove sarà possibile acquistare la Ruota, tipico dolce e altri prodotti dell’artigianato monastico, sarà aperto i giorni 25 e 26 novembre dalle 9.30 alle 20 nella Sala S. Rita (via Saffi 12). Il 25 novembre il varco di via Matteotti rimarrà libero dalle ore 14 alle 20, con possibilità di sosta anche fuori degli stalli bianchi, con disco orario di 60 minuti.
L’immagine di Santa Caterina d’Alessandria, dipinta da Raffaello, è stata cortesemente concessa dalla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino.