Giorni di festa quelli di sabato 15 e domenica 16 ottobre per il gruppo scout San Sebastiano di Calcinelli. Nei bellissimi colori autunnali e le temperature quasi primaverili di Castelcavallino, si sono tenute le cerimonie dei Passaggi. Una festa che sa di famiglia, di comunità, di natura, di gioia dello stare insieme.
Passare. Passare significa lasciare qualcosa che si conosce per qualcosa di nuovo, significa crescere e andare incontro a tante cose diverse da quelle fin qui vissute. Vuol dire lasciare la sicurezza e decidere di accettare le sfide che la Strada presenterà. Ed è in questo clima frizzante di amicizia e di emozione, che le coccinelle e i lupetti dopo tre anni di cammino, hanno lasciato branco e cerchio e in un certo senso anche la certezza di qualcosa di già tracciato, per “salire” in riparto e iniziare una nuova grande avventura piena di tante cose nuove da scoprire, accolti da esploratori e guide già esperti che li hanno rassicurati e accompagnati nel nuovo “gruppo”.
Strada. Ugualmente, in perfetto stile scout dove ogni arrivo è una partenza verso qualcosa di nuovo, su una nuova strada, anche i ragazzi e le ragazze più grandi che hanno terminato il cammino di cinque anni da esploratori e guide, hanno lasciato il riparto per passare in Clan e Fuoco dove si formeranno nel rispetto degli ideali che guidano lo scoutismo ovvero Strada, Comunità, Servizio legati dalla Fede. E da qui invece sono “partiti” i ragazzi e le ragazze, rover e scolte che hanno terminato il cammino educativo personale e che da ora in poi rimarranno in associazione scegliendo il proprio servizio. E proprio uno dei ragazzi “partiti”, Enrico Cardoni, ha accettato la “sfida” di prendersi cura degli esploratori (fascia che va dagli 11 ai 16 anni) diventando il nuovo capo riparto. Così come Enrico, anche Gioia Tombari ha accolto con entusiasmo la proposta di diventare Capo Fuoco e a lei sono state affidate le ragazze dai 16 ai 21 anni. Entrambi sono stati investiti di questa responsabilità dalla capo gruppo Marusca Tenaglia e dal parroco e assistente spirituale Don Matteo Pucci.
Entusiasmo. Lo stesso don Matteo, alla presenza dei genitori dei ragazzi e delle ragazze, ha poi celebrato la Santa Messa che ha sancito la chiusura della giornata. Quel che ci si porta a casa da una giornata così, è sicuramente l’entusiasmo e il desiderio dei ragazzi di crescere ed essere autonomi, la gioia dei bambini per il gioco all’aria aperta e la bellezza della natura. Ma soprattutto una giornata così e lo scoutismo in generale, dà ai ragazzi la consapevolezza di valere, di essere in grado di scegliere una strada e di percorrerla, perché come diceva Baden Powell “Una difficoltà non è più tale dopo che ne abbiate riso e l’abbiate ascoltata”.