L’allora Priore Generale dell’ordine agostiniano il 5 settembre 2009 era stato ad Urbino nel monastero di Santa Caterina per concelebrare alla professione solenne di suor. M. Teresa
“Un figlio di Agostino dal carattere mite ma fermo. Un uomo affabile e paterno”: è questo papa Leone XIV descritto da chi lo conosce. E non ci siamo spinti molto lontano per saperlo, perché il papa è stato a Urbino. Precisamente nel monastero di Santa Caterina in via Saffi, ospite delle monache agostiniane il 5 settembre 2009. L’allora padre Robert Prevost, priore generale dell’Ordine di sant’Agostino, giunse per concelebrare la professione solenne di suor Maria Tesera Majeras, una delle monache tuttora presenti nel convento situato nel cuore della città.
Gioia. Nelle stanze del monastero le sorelle agostiniane giovedì scorso erano incollate alla diretta televisiva iniziata con la fumata bianca. Al momento del nome ‘Robertus…’ hanno capito subito e sono scoppiate le urla di gioia. “Siamo state contentissime – racconta madre Lucia Giacchella, superiora del monastero – perché speravamo che fosse lui anche se non era dato tra i più papabili. Ma noi lo conosciamo e sappiamo che è un religioso buono, un uomo molto affabile, presente, paterno, di grande serenità. Io l’ho incontrato varie volte, fuori Urbino, in occasione di riunioni con le rappresentanti dei monasteri italiani”. Ma certamente l’incontro più cordiale è stato a Urbino.
Sorpresa. Suor Maria Teresa Majeras, nata in Argentina a Buenos Aires, in Italia fin da bambina, è giunta a Urbino per l’università e poi è entrata in convento. È lei la protagonista della visita di padre Prevost: “Per la mia professione – ci spiega – sembrava non potesse partecipare nessun padre agostiniano. Sentivo però nei giorni precedenti una strana sensazione: che sant’Agostino stesso sarebbe venuto a mettermi l’anello che viene infilato al dito di noi monache nella cerimonia di professione. Il giorno prima, quando ormai non ci speravo più, telefona padre Robert e ci comunica che l’indomani sarebbe venuto con la presidente federale dei monasteri italiani, madre Rita. La celebrazione si tenne qui nella chiesa del monastero, con il vescovo Marinelli a presiederla. Lui e Prevost indossavano le casule ricamate da noi”.
Anello. Prosegue suor Teresa: “Al momento di ricevere l’anello dalle mani del vescovo, Marinelli si ferma, si gira verso padre Robert e gli propone di mettere l’anello, cosa che poi è avvenuta. E lì ho collegato il mio presentimento: per noi il priore generale è come un Agostino terreno. Cosa che poi gli ho detto nel momento conviviale successivo. E lui è rimasto commosso e silenzioso, esattamente con l’espressione che tutti abbiamo visto dalla loggia di San Pietro. È stato sicuramente un enorme regalo per me la sua elezione, tanto più che era anche il giorno del mio compleanno”. Padre Robert quella sera si fermò con la presidente federale per un breve momento conviviale ma poi ripartirono velocemente per Roma. Le sorelle agostiniane non hanno dubbi: sarà un bravo pontefice, e porterà la sua anima missionaria nelle sue azioni. Conclude madre Lucia: “Ha svolto molti incarichi nella vita: priore generale degli Agostiniani per due mandati, missionario e Vescovo in Perù per dodici anni, recentemente al dicastero dei vescovi; tante esperienze che lo hanno arricchito in molti sensi. Certamente dovrà affrontare le sfide dei tempi, ma sicuramente sarà un papato ‘ad intra e ad extra’, ed evidenzierà una chiesa missionaria. Sempre sulle orme di Agostino”.