Con trepidazione nel cuore, carichi di emozione e di attesa, ci siamo ritrovati al Monastero di Fonte Avellana per vivere insieme un tempo di ascolto, riflessione e preghiera in preparazione al dono grande e definitivo dell’Ordinazione Diaconale.
Via Lucis. Questo ritiro spirituale, che ci visti riuniti ai piedi del monte Catria in uno dei luoghi più intensi della spiritualità monastica italiana, è stata molto più di una tappa del cammino formativo. È stata una vera via Lucis. Abbiamo accolto un nuovo sguardo sulla vita di Dio in noi, cogliendo i tratti del discepolo amato che vivifica, edifica la comunità nell’amore secondo lo Spirito e i suoi doni.
“La Pasqua – ha messo in evidenza il Vescovo – ci aiuti a vivere certi passaggi anche significativi della vita di una persona. Credo che la vita cristiana sia un costante alternarsi di morte e resurrezione e di passaggi importanti attraverso successive tappe di un cammino di fede”. Mons. Andreozzi si è, poi, soffermato sul dono dello Spirito che si accompagna alla Pasqua. “La pasqua è essere immersi nel battesimo, purificati dal peccato nella morte di Cristo, morire al peccato, riemergere dalle acque e ricevere l’unzione del crisma, il dono dello Spirito. Il diacono – ha proseguito il Vescovo – trova la sua dimensione autentica e più vera nella misura in cui lo Spirito la illumina, gli dà quella intuizione di poter in qualche modo manifestare la presenza di Cristo Risorto e di vivere secondo lo Spirito, portando frutto, sentendosi persona vivificata, persona nuova risorta con Cristo.
Ringraziamenti. Ringraziamo il Signore per la presenza paterna di Mons. Andrea Andreozzi, che ci ha guidato con sapienza e dedizione. Un grazie anche a Don Giovanni Frausini, componente della Commissione Diaconale per la formazione, che porta con sé l’esperienza viva di un ministero sacerdotale vissuto con passione e generosità e a Dom Cristiano Sousa, priore del monastero. In queste giornate abbiamo potuto pregare con la comunità monastica e godere della loro generosa ospitalità. Ci è stata data la possibilità pregare in una stanza lungo il corridoio dove alloggiavamo con il Santissimo. È stato un tempo prezioso per condividere tra noi e con i relatori i punti di forza e di fragilità del cammino intrapreso. Un ringraziamento speciale a don Gianni Giacomelli per la sua premura e perché senza saperlo è stato per noi il quarto accompagnatore spirituale di questo ritiro grazie all’omelia domenicale e non solo.
Ora condividiamo alcuni appunti degli incontri che hanno reso questa esperienza spirituale un appuntamento con la luce del Risorto.