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      Home » La presenza dei gesuiti ad Urbania nel XVIII secolo
      Urbino

      La presenza dei gesuiti ad Urbania nel XVIII secolo

      Francesca BrancatiDi Francesca BrancatiNessun commento2 minuti di lettura
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      Un evento eccezionale. Martedì 18 giugno in Urbania, nella corte rinascimentale del palazzo Ducale  è stato presentato il libro dal titolo “In studiosos adolescentes”, il viaggio inaspettato di un manoscritto gesuita dal Brasile all’Italia (sec, XVIII), a cura di Marina Massimi e Alcir Pecora, nella sezione “Monumento Historica Societatis Jesus Nova Series, vol 12”. Il volume è nato da un convegno di studi avvenuto nel salone del museo diocesano di Urbania, due anni fa, in seguito alla scoperta e al ritrovamento di un manoscritto gesuita, e conservato e giacente nella Biblioteca Comunale di Urbania. Sono intervenuti alcuni autori: Marina Massimi, Feliciano Paoli, Camilla Rossi, oltre allo storico Tommaso Falconieri di Carpegna che ha commentato il libro. L’intermezzo musicale é stato affidato a Rosalba Rombaldoni e Americo Salvatori.

      Per capire il significato del libro, bisogna ricordare la tragica vicenda dei Gesuiti approdati in Urbania nel 1768. Con l’accusa di attentare di regicidio alla Corona, con un decreto del 1759 fu stabilito che tutte le scuole e i collegi della compagnia in Portogallo e delle colonie fossero chiusi e che ai Gesuiti fosse vietato l’esercizio del ministero. Nei mesi successivi furono fatte pressioni affinché i gesuiti abbandonassero la Compagnia di Gesù: sui 1480 membri dell’Assistenza lusitana però solo 75, soprattutto giovani lasciarono l’ordine, più di 200 Gesuiti fra cui rettori e provinciali furono messi in prigione (dei quali solo 45 sopravvissero alle dure condizioni di detenzione); altri membri furono deportati in Africa. I gesuiti residenti nelle missioni oltremare delle Indie e del Brasile vennero arrestati e deportati su navi con una lunga e pericolosa traversata oceanica. Successivamente, la maggior parte dei Gesuiti dell’Assistenza portoghese arrivata a Lisbona, fu inviata su navi a Civitavecchia, il principale porto pontificio sul Tirreno. Il viaggio durò circa un mese in condizioni difficili. Nel 1768 quando anche i gesuiti dell’Assistenza spagnola stavano per sbarcare a Civitavecchia; 120 Gesuiti furono inviati nell’ex Palazzo Ducale di Urbania, nel Ducato di Urbino e altri 140 nella Villa imperiale di Pesaro. Nel volume presentato a Urbania viene anche descritta la storia del ritrovamento nella biblioteca comunale di Urbania del manoscritto gesuita “In studiosos adolescentes”, un manoscritto di 181 fogli di carta di stracci redatto nel 1751.

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