Quest’anno (2023) è l’anno dei centenari. Ce ne vengono proposti tre di grande rilevanza storica e artistica: quello della Regola dei Frati minori (1223), stilata da San Francesco e approvata dalla Chiesa; il Presepio di Greccio, realizzato dall’Assisiate nel 1223 per la prima volta nel piccolo comune della provincia di Rieti. Infine, è anche il centenario della morte di Pietro Vannucci, detto il «Perugino» (†1523,); sono cinquecento anni trascorsi dalla morte dal grande artista del quale – nella chiesa di Santa Maria Nuova a Fano – sono conservate opere di eccezionale interesse artistico e valore. Le motivazioni per cui propongo alcune riflessioni sulla Regola francescana sono quelle di mettere a disposizione – di coloro che amano la spiritualità francescana – il pensiero e l’originalità di Francesco e, contemporaneamente, per vivere un po’ di Vangelo con l’Assisiate.
San Francesco si spogliò di ogni bene persino dei suoi abiti dinanzi al padre, al Vescovo e agli assisiati nella piazza del Vescovado ad Assisi. La maggior parte della gente non comprese il gesto della spoliazione ma – dopo un primo momento silenzioso – venne deriso ripetutamente dalla sua gente. Con il gesto della «Spoliazione» il giovane assisiate venne a conoscenza e riconobbe il «tesoro dei poveri» e lo fece suo. Solo in un secondo tempo… adagio, adagio, alcuni giovani e di Assisi e dei paesi vicini si domandarono perché quel gesto? Così Dante Alighieri presenta i primi che seguirono Francesco: «Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro / dietro a lo sposo sì la sposa piace». Chi sono i due sposi, chi i due amanti? Sono la Povertà e Francesco. Poi…, dove andava attirava a sé giovani ricchi e poveri, laici e sacerdoti. Basterebbe ricordare che al ritorno in Italia, sbarcando in Ancona, risalendo ad Osimo, dopo la sua predicazione 20 giovani lo seguirono, prima a Sanseverino Marche, poi in Assisi e rimasero con lui. A Francesco nessuno indicò la strada da percorrere. Il solo e unico punto di riferimento fu il Vangelo. Nel settembre del 1223, Francesco sale al romitorio di Fontecolombo con frate Leone concludendo la stesura definitiva della Regola; quindi, nel medesimo anno, venne approvata da papa Onorio III. Fu, all’interno della Chiesa, una vera rivoluzione senza precedenti. Che l’esempio di Francesco e dei suoi primi compagni ci porti a venire a conoscenza del Vangelo e di viverlo. Solo così potremo comprendere quello che veramente il Signore desidera da noi.