Un incontro interessante e profondo, quello con Luigi Accattoli giovedì 20 ottobre a Fano per la presentazione del suo ultimo libro Fatti di Vangelo in Pandemia. La ricerca di testimonianze della fede nel Vangelo, di storie profondamente umane e anche cristiane, che parlano di vita e di speranza, non è una novità per Accattoli. Sono anni che nel suo blog, in vari libri, affronta la sua indagine e rilancia il racconto di fatti che riscattano l’umano e rendono vivo e fresco il Vangelo.
La pandemia ha creato un’aggiunta a questo filone con la narrazione di 72 storie di grande varietà, selezionate e scandagliate tra le migliaia vissute.
Si sono ripercorse storie, e si è entrati con intensità dentro un clima che forse, con lo scorrere del tempo e di altre questioni, sembrano sbiadirsi. Eppure in quella situazione così drammatica sono state capaci di attivarsi le energie migliori, a partire dai giovani, grandi protagonisti a tutti livelli. Un periodo che ha mostrato le fragilità di un sistema, a partire dalla medicina di base, del sistema delle case di riposo, ma nel contempo ha fatto emergere un tessuto e una grande riserva di bene e mostrato che si è capaci di grandi cose. Un’esperienza che ribadisce che neanche la pandemia è una maledizione di Dio e non ci si deve abbattere mai.
Anche per la Chiesa è stata un tempo straordinario: la Chiesa fattuale più che quella istituzionale, capace di rendere protagonisti i cristiani dei fatti, che hanno avuto manifestazione con il proprio linguaggio. E anche se l’umanità nella sua dimensione e comunicazione pubblica, dimentica molto rapidamente, dal punto di vista delle persone che l’esperienza tragica l’hanno vissuta, questa resta, sedimenta e converte.
Aneddoti personali, accenni di storie toccanti di persone anche conosciute direttamente, hanno reso il racconto coinvolgente e prossimo. Ripercorrere ciò che abbiamo vissuto, riguardarlo dopo averlo attraversato pone nelle condizioni di amplificarne la portata e cogliere quanto quel sommerso evangelico è vivo e continua ad operare sempre.