URBINO – Bella, sentita e partecipata celebrazione quella di martedì 15 novembre in San Domenico, nel propizio contesto della memoria liturgica di sant’Alberto Magno, maestro del grande san Tommaso d’Aquino, il doctor angelicus per eccellenza, con la quale mons. Tani ha inaugurato l’anno accademico 2016-2017. All’eucaristia, concelebrata da mons. Franco Gori (vicario per l’Università), P. Luca Gabrielli (parroco della Parrocchia Universitaria) e P. Andrea Cannuccia (assistente ecclesiastico, assieme a don Daniele Brivio, della Fuci Diocesana), hanno partecipato il Rettore, prof. Vilberto Stocchi, il Direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose prof. Marco Cangiotti, personale docente e tecnico amministrativo. Moltissimi erano i giovani che, attraverso preghiere, letture e segni hanno reso presenti le varie realtà studentesche urbinati, quali la fuci, la parrocchia universitaria, i collegi, gli studentati femminili di Santa Felicita e delle suore Maestre Pie. Il coro dell’Università, puntualmente diretto dal M° Augusta Sammarini, ha fatto pregevolmente gustare ai presenti quanto il canto liturgico ben fatto favorisca una più profonda e coinvolgente partecipazione all’azione liturgica.
L’Arcivescovo nell’omelia, prendendo spunto dall’incontro tra Gesù e Zaccheo proposto dal Vangelo del giorno, ha affermato che «cercare Gesù non è difficile, perché Gesù stesso si mette sulla nostra strada, passa per la nostra via e bussa alla nostra porta». «Voi – ha continuato mons. Tani – non volete scartare la ricerca di Gesù. Vivere lo studio con fede cambia la sostanza dello studio stesso, perché le scelte della vita corrispondono così ad una vocazione. L’obiettivo è un servizio da portare alla società con lo spirito di chi, nel nome di Cristo, è chiamato a dare il proprio contributo per il bene comune. Così ha fatto Zaccheo: dopo aver incontrato Gesù ha capito di non poter vivere per se stesso, ma per gli altri».
Don Andreas Fassa