Domenica scorsa 13 luglio la vivace comunità della valle del Foglia si è stretta attorno all’altare con l’arcivescovo mons. Sandro Salvucci per rendere onore alla Madonna del Carmine (la cui memoria cade il 16 luglio). Hanno concelebrato con l’Arcivescovo il parroco don Romano Conti e don Jobi Arnaparambil, parroco di Sassocorvaro. Al termine della partecipata celebrazione sacerdoti e fedeli si son portati con la statua della Vergine sul sagrato, da dove mons. Salvucci ha impartito la solenne benedizione ai presenti ed a tutta la comunità, non senza aver prima gustato i canti intonati dalla Banda di Montelabbate.
Don Romano, salutando l’Arcivescovo ed i fedeli, ha ricordato come a Montecalvo la devozione verso la Vergine del Monte Carmelo affondi veramente nella notte dei tempi e che molti devoti, nel corso dei secoli, si sono “votati” alla Madonna, ricevendo anche lo scapolare, come ben evidenziato dalla sacra immagine, dove si vede Mamma e Figlio che porgono gli scapolari. All’ingresso del paese, quasi a sua custodia, si trova anche un’edicola dedicata proprio alla Madonna del Carmine. A proposito di tanta e atavica devozione scrive Filippo Severini: «Un altro elemento antico ed importante del culto religioso montecalvese (oltre alla Madonna del Giro, ndr) è la venerazione della Madonna del Carmine. La festa, che si celebra il 16 luglio di ogni anno, trae la propria origine nel XVI secolo. L’umanista montecalvese Franco Calvino fece erigere nel 1567 un altare all’interno della chiesa di San Nicolò dedicato alla Madonna del Carmine. Settant’anni dopo si formò la Compagnia della Madonna del Carmine. […] Nel 1833 la Compagnia ottenne l’arricchimento del “Privilegio dello Scapolare”… per bolla ottenuta dal Generale dei Reverendi Padri Carmelitani in data 7 luglio ed approvata dall’Arcivescovo di Urbino» (Monte Calvo dal Medioevo al ‘900, p. 122).