Sabato 5 luglio a Loreto si è svolto il corso di formazione per giornalisti organizzato dall’Ucsi (Unione della Stampa Cattolica Italiana) delle Marche, dall’Ordine dei Giornalisti e dall’associazione “Il sorriso di Daniela” sul tema giornalismo e comunità: etica prossimità e responsabilità, a coordinare i lavori Egizia Marzocco, preside UCSI Marche.
A inizio mattinata Mons. Fabio Dal Cin, arcivescovo di Loreto, nel portare i saluti ha ricordato come la santa casa sia il luogo della comunicazione per eccellenza, il luogo dove Dio si è messo in comunicazione. Non abbiate paura di comunicare la realtà che, anche se cupa, ha dentro di sé una fioritura di bene.
A seguire il presidente nazionale dell’Ucsi Vincenzo Varagona ha sottolineato come siamo tutti impegnati a cercare strade di uscita da una crisi che ci attanaglia, nuovi format, nuovi modi per raccontare la buona notizia con maggiore attenzione alle fonti dedicando più tempo e più umanità al nostro operato in una ricerca di nuovi linguaggi.
Assunta Corvo, giornalista e membro della giuria, ha evidenziato il bisogno di un giornalismo costruttivo che si prenda cura delle storie delle persone. Si è giornalisti per vocazione e l’informazione incide profondamente sul benessere delle persone: per questo abbiamo una grande responsabilità nel cercare non solo il positivo, ma nel raccontare i problemi cercando le soluzioni.
Anche Livio La Mattina, dell’università LUMSA, ha ripreso la tematica approfondendo il rapporto tra marketing e giornalismo. Occorre cambiare il paradigma: la persona deve essere al centro della comunicazione. Non dobbiamo, pertanto, cedere alla guerra dei click o catturare l’attenzione dei lettori, ma meritarla.
Etica prossimità e responsabilità sono le tre parole chiave di un processo di ricerca delle informazioni capaci di creare ponti, di capire le esigenze e di lasciare un impatto positivo sulla società.
Il corso è poi proseguito con l’intervento di don Tonino Lasconi , assistente spirituale Ucsi, che ha elencato alcuni requisiti che il giornalista deve avere fra i quali il coraggio di parlare, l’assenza di condizionamenti, il mettersi sempre dalla parte degli ultimi e l’acquisire una profonda competenza che si trasforma in essenzialità e brevità dei nostri racconti.
Infine gli interventi di Veronique Angeletti, giornalista del Corriere Adriatico, che ha fatto presente le difficoltà ma anche la bellezza del giornalismo locale fatto di vita vissuta, di territori percorsi giornalmente costruendo relazioni tra le persone e reti comunicative, muovendosi sempre con grande prudenza. Significativo anche il contributo del giornalista della TGR Marche Damiano Fedeli con il suo video racconto sull’esperienza di giornalismo di prossimità durante il Covid.
Al termine del corso si sono svolte poi le premiazioni del premio giornalistico “Parole in costruzione” che hanno visto salire sul podio due giovani giornaliste: il primo premio è andato a Lucia Palmioli (cooperatrice internazionale) con un articolo particolarmente significativo che racconta la storia di un papà intenzionato ad acquistare un terreno per permettere alla figlia di andare in bicicletta (cosa proibita dai talebani in Afghanistan). Menzione speciale della giuria è andate invece a Benedetta Torsello, già collaboratrice dell’università di Torino, che ha raccontato l’esperienza di un’associazione di Lucca che gestisce l’accoglienza dei pellegrini sulla via Francigena, in particolare a persone con ridotta mobilità. Una giornata davvero intensa quella Lauretana che ha riacceso i riflettori sul buon giornalismo e sul suo ruolo sociale.