Dal 18 al 24 agosto, un folto gruppo (precisamente 87 tra adulti e famiglie con relativi pargoli) di fermignanesi e delle comunità limitrofe ha dato continuità alla ormai tradizionale iniziativa delle vacanze in montagna: la metà è stata Passo Campolongo (1875 m), che segna il naturale confine tra la provincia di Belluno e l’Alta Val Badia. È iniziato tutto circa cinquant’anni fa, sotto la guida di mons. Antonio Cecchini, allora parroco di Fermignano, e di alcuni collaboratori parrocchiali che meritano di essere qui ricordati: Antonio Balsamini (Tony), Paolo Bisciari, Augusto Zaffini e Nino Sanchini. Don Antonio, dicevamo: guida della comunità e apripista sugli impervi sentieri montani, sempre davanti al gruppo a segnare il passo del cammino battendo con regolarità il suo bastone sul terreno. Il cammino con le sue asperità (da superare sempre in “cordata” e mai da soli) permette di raggiungere la vetta, meta dell’escursione, è un’eloquente metafora della vita umana: per aspera ad astra sentenziavano i Romani; dal fonte battesimale alla Gerusalemme del cielo, completano i Cristiani.
Un clima umano e fraterno ha caratterizzato la “convivenza” dei villeggianti fermignanesi: si sono consolidate amicizie, se ne sono crete di nuove, si sono intrecciate sinergie nella molteplicità delle proposte escursionistiche che Federico Tontini coadiuvato dall’amico Giorgio Agostini hanno quotidianamente confezionato per dare a tutti la possibilità di godere del maestoso e formidabile paesaggio delle Dolomiti. E da tradizione, alcune costanti sono state rispettate: la proposta della messa quotidiana ed il breve ma intenso momento di preghiera con relativo pensiero del giorno, ogni mattina, prima accedere agli impianti di risalita.
Davvero una settimana di catechesi esperienziale sul creato, di cui noi siamo parte e custodi, non mai proprietari e despoti. Scrive papa Francesco nel suo messaggio per la giornata del creato 2024: «La salvaguardia del creato è dunque una questione, oltre che etica, eminentemente teologica: riguarda, infatti, l’intreccio tra il mistero dell’uomo e quello di Dio. Questo intreccio si può dire “generativo”, in quanto risale all’atto d’amore con cui Dio crea l’essere umano in Cristo. Questo atto creatore di Dio dona e fonda l’agire libero dell’uomo e tutta la sua eticità: libero proprio nel suo essere creato nell’immagine di Dio che è Gesù Cristo, e per questo “rappresentante” della creazione in Cristo stesso».