Il sodalizio è stato fondato nel 1869 dal conte Pompeo Gherardi con lo scopo di cooperare al progresso delle arti e di alimentare l‘alto ideale di arte e di umanità che si irradia dal genio di Raffaello
Dopo aver ricordato la figura e l’opera di Luigi Renzetti, per 30 anni presidente dell’Accademia Raffaello, non si può non parlare, seppure molto sinteticamente, del sodalizio intitolato al divin pittore.
Fondazione. Nel giugno del 1869, il conte Pompeo Gherardi fonda l’Accademia Raffaello di Belle Arti che avrà un ruolo fondamentale nella vita della città. Nello statuto si legge che <Lo scopo dell’istituzione è di cooperare allo sviluppo progressivo delle Belle Arti sia col mezzo della stampa, sia col mezzo di conferenze, sia con l’impianto di una biblioteca che raccolga cose unicamente relative alle arti medesime>. I soci possono essere Residenti, Corrispondenti, Benemeriti. Lo statuto ci informa anche che <Il giorno 6 aprile d’ogni anno vi sarà tornata accademica solenne per onorare il dì natalizio del sommo Urbinate con letture analoghe al grande soggetto>. La sede dell’Accademia è nel Palazzo Ducale e per la comunicazione viene creato un periodico: “Il Raffaello”.
Presidenti. Durante la presidenza Gherardi , che si protrasse fino al 1877, viene portato a termine, con soddisfazione generale, l’acquisto della casa natale di Raffaello a seguito di una sottoscrizione promossa dal socio benemerito Morris Moore di Londra che diede il cospicuo contributo di 5.000 lire. Durante la presidenza del successore Giuseppe Fiocchi Nicolai (1877 – 1913) si celebrano il IV centenario della nascita di Raffaello (28-3-1883) e l’inaugurazione, il 22 agosto 1897, del monumento al divin pittore realizzato dallo scultore Luigi Belli di Torino e collocato in piazza duca Federico. Della lunga e proficua presidenza di Luigi Renzetti (1915 – 1945) si è già scritto: è sufficiente ricordare le celebrazioni per il IV centenario della morte di Raffaello, il trasferimento della sede dal Palazzo Ducale a casa Santi e l’acquisizione della Muta. Dal 1946 al 1961 è presidente Vincenzo Petrangolini che viene eletto dall’assemblea dei soci e non più nominato dal Ministero. In questo periodo avviene il trasferimento del monumento a Raffaello al pian del Monte avvenuto nel 1947, il ritorno della “biblioteca di Raffaello” a casa Santi, che è stata oggetto di restauri, la creazione del Centro studi raffaelleschi, il museo. La morte di Petrangolini per incidente stradale porta alla presidenza il magnifico rettore Carlo Bo che qualifica culturalmente il sodalizio dal 1962 al 1969. Durante la successiva presidenza di Francesco Carnevali (1970 – 1985) verrà commissionata allo scultore marchigiano Pericle Fazzini una lampada votiva da porre nel monumento sepolcrale di Raffaello al Pantheon di Roma. Un’altra presidenza carismatica è quella di Nino Baldeschi (1985 – 2000) che svolge il suo compito con passione. Si susseguono poi le presidenze di Gaetano Savoldelli Pedrocchi (2001 – 2005), Alessandro Santini (2005 – 2007),Giorgio Cerboni Bajardi (2007 – 2016), tutte di alto profilo. Dal 2016 è presidente Luigi Bravi che guida il sodalizio con dedizione e spirito d’iniziativa. Nel 1997 gli uffici e la ricca biblioteca vengono trasferiti a Palazzo Viviani, in via Cesare Battisti 64.