In uno degli ultimi incontri continentali del Sinodo Papa Francesco ha ripetuto con forza «Il cammino della sinodalità, che la Chiesa cattolica sta percorrendo, è e dev’essere ecumenico, così come il cammino ecumenico è sinodale». Da un lato il cammino della sinodalità è ecumenico, perché la sinodalità è una sfida che deve essere affrontata con gli altri cristiani. Dall’altro lato, il cammino ecumenico è sinodale, perché l’ecumenismo è innanzitutto un syn/odos, un pellegrinaggio fatto insieme agli altri cristiani.
È in questo clima di armonia delle diversità ormai necessario e ineludibile che ci prepariamo a vivere il tredicesimo Campo Europeo Ecumenico per Giovani «Da Eurhope a Ehurome» che si terrà a Loreto presso al casa dei salesiani dal 23 al 29 luglio prossimo.
Le tappe che hanno preparato questa esperienza sono state nel novembre scorso a Máriapócs, Santuario mariano in Ungheria, a febbraio a Oradea in Romania e in questo fine settimana a Fano e Pesaro.
Il camminare insieme provenendo da nazioni europee diverse appartenenti a confessioni cristiane diverse ritrovando a Loreto la “casa” di tutti è per la Chiesa di oggi un segno di speranza. Giovanni Paolo II chiamò Loreto capitale spirituale dei giovani d’Europa ed indicò ai giovani la casa di Maria come la casa in cui tra gli uomini e con Dio si trova la pace e la fraternità; e sarà proprio “Beati gli operatori di pace” il titolo dell’incontro. Oltre gli italiani, saranno presenti giovani Ucraini della diocesi greco cattolica di Drohovic – Sambir, giovani di Oradea in Romania, Giovani ortodossi di Recita in Romania e giovani della diocesi di Debrecen in Ungheria. Un cammino fatto di ascolto, preghiera, condivisione e servizio perché ogni giovane possa costruire con coraggio il futuro. Ai giovani sempre aperti al nuovo affidiamo la giovinezza delle nostre Chiese che si misura con la fedeltà al Vangelo della gioia.