La biblioteca del Museo civico di Urbania conserva molti spartiti musicali del cantante Gerolamo Crescentini che da bambino cantó con voce angelica un “Tantum ergo” nella chiesa della parrocchia di sant’Eraclano, a pochi passi del parco Ducale, che lasciò stupiti è meravigliati i presenti, con la sua voce, come viene raccontato nella storia del cantante (Urbania,1762-Napoli1846). Napoleone lo volle a Parigi dietro un compenso di 50.000 scudi d’oro. E da allora è iniziata la sua fama musicale di sopranista nei grandi teatri del ‘700, fino al ritorno in Italia a Napoli come direttore del conservatorio. Questa notizia mi è stata sollecitata da un amico che si meravigliava della potenza di Napoleone che si approfittò dei beni artistici depredati nelle chiese e monumenti delle nostre
città del centro Italia. Urbania ha dedicato una via al Crescentini. Nel museo Diocesano sono conservate tre grandi cartaglorie in argento, con la figura del patrono San Cristoforo, salvate dalla rapina francese perché nascoste sotto terra. Le carteglorie sono tre tabelle, poste sull’altare, di solito dentro una cornice, una al centro, le due ai lati e che riportano alcune formule dell’ordinario della messa. La cartagloria centrale riporta il Canone e la presentazione dei doni, da cui deriva il nome di tabella secretarum o del Canone, inoltre si possono aggiungere altre formule e preghiere come il Gloria in excelsis Deo, da cui deriva il nome cartagloria, il Credoe altre preghiere. La cartagloria posta sulla destra riporta il salmo che il sacerdote recitava durante il lavabo. La terza, posta a sinistra, contiene il Prologo del Vangelo di Giovanni che si recitava alla fine della messa.