“Dopo 3 anni ecco arrivato il traguardo alla scuola per direttori di coro ‘Fondazione Guido d’Arezzo’, un’esperienza straordinaria, accompagnato da persone straordinarie e maestri eccellenti, tra i migliori sia in Italia che all’estero. Un grazie enorme a tutti coloro che ne hanno fatto parte, e da cui ho imparato tanto”. Ha commentato così Damiano Fabbri, giovane 27enne di Cuccurano (in parrocchia oltre ad essere catechista presta servizio liturgico nel coro), l’ambito traguardo che, con determinazione, studio e passione ha raggiunto proprio in questi giorni. Noi lo abbiamo intervistato per conoscere da vicino come è nata questa sua grande passione.
Damiano, come nasce la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica si manifesta alle scuole medie. Nonostante in famiglia si sia sempre ascoltata tanta musica, non me ne ero mai interessato particolarmente, fino a che alle medie, studiando con l’insegnante la vita di Mozart, rimasi affascinato dal genio eccentrico ed esuberante del personaggio, e decisi che volevo diventare un direttore d’orchestra. Così, a 14 anni, mi iscrissi al conservatorio facendo composizione.
Il tuo sogno è sempre stato quello di diventare direttore di coro o è stata una scelta maturata negli anni?
Dato che il corso di composizione all’epoca durava 10 anni e solo alla fine si studiava direzione d’orchestra, non volendo aspettare tanto mi iscrissi anche alla Scuola diocesana di musica sacra di Fano, studiando direzione di coro, e lì, grazie allo stimolo di un insegnante, iniziai a cantare nel coro giovanile malatestiano, che si rivelò una delle passioni più grandi della mia vita, tanto che maturai sempre più la passione per la direzione di coro, accantonando progressivamente quella di orchestra.
Raccontaci l’esperienza alla scuola per direttori di coro.
Nel 2019 decisi di iscrivermi alla scuola per direttori di coro della Fondazione Guido d’Arezzo, che vanta una delle formazioni migliori in Italia, organizzando Masterclass e seminari con i più famosi direttori in circolazione, Gary Graden tanto per dirne uno, che è una sorta di divinità nel panorama corale mondiale; le lezioni si sono svolte in vari weekend, solitamente ogni 2 settimane, e per 2-3 giorni si faceva una full immersion tra lezioni di tecnica, vocalità, storia e molto altro, dandoci quasi ogni volta la possibilità di lavorare con vari cori, tra i migliori in Italia.
È sicuramente stata fino ad ora l’esperienza più completa e formativa del mio percorso di studi.
Che cosa c’è, dal punto di vista musicale, nel tuo futuro?
Essendo anche laureato in didattica della musica punto sicuramente all’insegnamento, che sto già esercitando in qualche scuola, facendo dei corsi di coro; ma le occasioni anche nel campo della direzione iniziano ad affacciarsi alla porta: insieme all’associazione “Incanto” collaboro nella formazione del coro di voci bianche, che viene spesso coinvolto anche in produzioni teatrali importanti, attualmente ad esempio siamo nel cast del Macbeth di Giuseppe Verdi, sotto la regia di Pierluigi Pizzi e che è stata rappresentata con successo a Fermo e ad Ascoli, e a breve anche a Fano.
Quindi la musica fa e farà parte per sempre della mia vita, e spero il più possibile anche della mia carriera, un passo alla volta e sempre con passione.