Fin dalla metà del Cinquecento alle Università Italiane viene concesso il privilegio di nominare un capo per le feste ludiche: Il “Principe degli studenti”. Nel secondo dopoguerra prenderà il titolo di duca.
Ospitare un’università e promuoverla sul territorio è un fattore inscindibile per assicurarne il futuro e farla progredire. In questo contesto sono state ideate le iniziative più varie e l’ateneo urbinate non è stato da meno. Ecco, quindi, nascere, nel XVI secolo, il “Principe degli studenti”, figura antesignana di quella che sarà la goliardia del futuro. Siamo nel 1651, il ducato di Urbino era stato incamerato da vent’anni nella Santa Sede, e al suo posto era stata costituita una legazione all’interno dello Stato della Chiesa. Fu allora che i reggenti dell’ateneo per <incitare i forestieri a venire volentieri a frequentare lo “Studio” urbinate>, concertarono di concedere loro una serie di privilegi, tra cui quello di eleggere un capo per le feste ludiche. A quest’ultimo era anche consentito di non sborsare danaro per le feste e soprattutto veniva esentato dal pagamento della tassa di laurea.
L’inizio. Il primo “Principe” della storia fu, nel maggio del 1689, uno studente di Cagli (Sebastiano Zampironi) che, sei mesi dopo, dovette lasciare l’incarico perché laureatosi. E così, il 24 novembre dello stesso anno, si dovette procedere alla nomina del successore e la scelta cadde su un allievo proveniente da Fossombrone (Simone Battelli). Il 6 aprile 1671 l’antico “Studio” cittadino, voluto da Guibobaldo da Montefeltro con il successivo avallo di Papa Giulio II, fu elevato ad Università con gli stessi diritti degli atenei di Bologna e di Ferrara. La figura del “Principe degli studenti” non venne soppressa ma cambiò nome nell’Ottocento: da “Principe” a “Pontefice” per poi, in epoca più recente, trasformarsi in “Duca”. E ogni volta che il leader studentesco si laureava venivano organizzate grandi feste. Va evidenziato che titolo e privilegi valevano solo per gli studenti forestieri, mentre gli urbinati dovevano soggiacere al solo “status di cittadini”. Inoltre, il “Principe” restava in carica un solo anno e per questo era scelto fra i laureandi. Nel secondo dopoguerra, si celebra il primo duca della goliardia. Abolito ogni vincolo sulla elezione, sarà nominato l’urbinate Antonio Bigonzi che sarà duca dal 1946 al ‘50.
Materasso II. Dopo un breve interregno di Giorgio Vescarelli, nel 1953, diventa “Duca” Giovanni De Angelis, studente di Farmacia, in arrivo da Acquaviva Picena, col titolo di Materasso secondo. Resterà in carica per quasi trenta anni, fino al giorno del decesso datato 9 maggio 1982. Celebri le sue feste della matricola con grandi cortei in costume e sfilate di carri allegorici. Figura apicale dell’istituzione a livello nazionale, Giovanni venne insignito di tutti i titoli goliardici esistenti in Italia e, alla sua morte, fu annunciato ai sudditi che “la leggendaria tua figura si consegna al mito e alto risuona il Gaudeamus dei goliardi per l’ultimo brindisi”. La goliardia fu spazzata via nel 1968 dalla contestazione studentesca.