“L’Africa Chiama prova a capire prima di agire senza restare indifferente di fronte alle ingiustizie sociali”. Con queste parole Anita Manti, presidente de L’Africa Chiama, ha aperto, al Bastione Sangallo, la serata conclusiva della Settimana Africana Regionale, serata che ha visto la consegna del premio “Ho l’Africa nel cuore” a Padre Giulio Albanese, sacerdote comboniano tra i maggiori esperti italiani di questioni africane
Presente anche Winstone Phiri project manager delle risorse de L’Africa Chiama in Zambia simbolo proprio di ciò che l’associazione ha fatto in terra africana.
Dono. Presenti alla consegna del premio diversi sindaci del territorio, fra i quali i sindaci di San Costanzo, Mondolfo, Colli al Metauro e il Sindaco di Fano Massimo Seri che ha sottolineato come L’Africa Chiama sia un dono non solo per l’Africa, ma anche per la nostra città. Il Vescovo Armando, nel suo intervento di saluto, ha augurato che ci siano sempre persone disposte a mettersi al servizio e ha sottolineato, parlando di padre Giulio, quanto sia bello e importante il giornalismo di verità.
Padre Giulio. A conversare con Padre Giulio Albanese Attilio Ascani, Presidente di Marche Solidali, che ha messo in evidenza le tre facce del missionario: Giulio l’africano, Giulio il comunicatore, che racconta le verità considerate scomode, e Giulio sacerdote, teologo, missionario. “Oggi come oggi siamo tutti chiamati a una decisa assunzione di responsabilità come cristiani e come cittadini. Nel 2050 l’Africa sarà il paese con il più basso indice di dipendenza, questo significa che la stragrande maggioranza della popolazione sarà nella fascia lavorativa. Dobbiamo metterci in testa che nel 2050 l’Europa rappresenterà meno del 5% della popolazione mondiale e che se l’Europa vorrà continuare ad essere competitiva, per quanto concerne la cosiddetta economia reale quindi il lavoro che genera ricchezza, avrà necessariamente bisogno della forza lavoro dalla sponda africana”.
Sfide. Si è parlato poi delle relazioni tra Africa e Europa la cui vera sfida, come ha evidenziato padre Giulio, prima ancora che essere sociale, politica ed economica è una sfida culturale. “Il pregiudizio è sempre in agguato. Se vogliamo porci in atteggiamento davvero solidale, dobbiamo capire che abbiamo un destino comune e proprio per questo dobbiamo guardare in faccia la realtà”. Padre Giulio ha poi parlato del mondo della comunicazione sottolineando che il tema dell’informazione è centrale ed è la prima forma di solidarietà”.
Premiazione. Al termine dell’intervista, a Padre Giulio Albanese è stato consegnato il premio “Ho l’Africa nel cuore” e un quadro di Cardinali. “Siete stati generosi – ha commentato padre Albanese – sotto tutti i punti di vista. Grazie per il dono dell’amicizia, un’amicizia fondata su valori cristiani all’insegna della solidarietà. Stando con voi ho la percezione che non siamo solo italiani, ma siamo cittadini del mondo in nome di Dio”.