Lo scorso 14 settembre si è festeggiata l’Esaltazione della Santa Croce. A Urbino sono diversi i luoghi in cui tradizionalmente si tributava devozione alla Croce. Il primo e più antico è l’oratorio di Santa Croce, in via Santa Chiara. Sede di un sodalizio di flagellanti sin dal Trecento, la chiesa porta nel nome stesso il culto verso la croce; spogliato di molte opere d’arte durante il periodo francese, non si riprese mai del tutto finché nel ’900 la confraternita venne soppressa. La chiesa ad oggi non è visitabile. Fondato invece nell’anno 1500 è l’oratorio del Santissimo Crocifisso della Grotta, che nella cappella principale conserva un antico cristo ligneo rinvenuto durante l’edificazione dell’oratorio stesso e a cui vennero attribuiti dei miracoli. Il crocifisso, con le braccia snodate, era oggetto il Venerdì Santo di un lungo rito pubblico curato dai confratelli. Anche questa confraternita è estinta e oggi le grotte sono parte del museo diocesano. Questi due oratori sono accomunati dal possedere due
bellissimi e antichi reliquiari del legno della Croce, esposti nel suddetto museo. Nel corso dei secoli altri due luoghi si sono però aggiunti: la chiesa del crocifisso, o chiesa di San Filippo Neri perché gestita dai padri filippini, abbattuta nell’Ottocento, venerava anch’essa principalmente il crocifisso. Infine abbiamo l’unico oratorio ad oggi ancora attivo, nel quale sono tra l’altro confluiti molti degli arredi presenti prima nella chiesa filippina: l’oratorio delle Cinque Piaghe, in via Barocci. Unica chiesa in stile rococò in città, realizzata nel ’600, presenta alle pareti un ciclo di tele con le storie della Passione bisognoso di restauro. L’oratorio è anche famoso per conservare un alto numero di reliquie e reliquiari, tra cui un reliquiario a forma di croce con frammenti del sacro legno. Quest’anno purtroppo non è stato possibile celebrarvi una messa nella ricorrenza dell’esaltazione, ma certamente in futuro si riprenderà la tradizione.