La più giovane delle contrade cittadine si è aggiudicata il palio svoltosi sulle colline delle Cesane con una grande partecipazione di pubblico.
Sotto il cielo delle Cesane, dopo due anni di doloroso stop, anche quest’anno per la gioia di grandi e piccoli contradaioli si è svolta la principale festa popolare cittadina, quella dell’aquilone; il vento, l’elemento che decreta nel bene e nel male le sorti delle comete, ha soffiato per buona parte della 67esima edizione del trofeo. Dopo la gara principale, le consuete competizioni per gli aquiloni di bellezza, ma quello che conta, alla fine dell’estenuante pomeriggio, è chi fa volare il proprio aquilone più lontano.
Vittoria. Quest’anno ogni pronostico è stato disatteso, poiché ad aggiudicarsi la coppa gialloblu è stata la contrada della Piantata, numericamente piccola ma forte di alcuni elementi di esperienza, che non vinceva dal 2014. I piantatesi salgono così nell’albo d’oro a 6 vittorie, dopo quelle di 1993, 1995, 2000, 2009 e appunto 2014. Il capocontrada Ferrante Bernardini ha alzato al cielo la coppa metallica che il Monte aveva riconsegnato venerdì alla fortezza. I vincitori terranno quindi in custodia per un anno il Trofeo Città di Urbino, fino a settembre 2023. La giuria, partita come sempre in auto verso le colline in direzione del vento, ha valutato le comete più lontane che erano una viola di Mazzaferro e quella vincitrice, verde-viola, appunto della Piantata.
Tecnica. Il capocontrada di San Polo Sirto Sorini, scomparso meno di un anno fa, è stato ricordato con un aquilone a lui dedicato, e la sua contrada si è aggiudicata il premio per l’aquilone più piccolo, che storicamente era appannaggio di Sirto, raccogliendone l’eredità, e il premio per il miglior aquilonista vinto da Mauro Patarchi. Veri e propri giganti dell’aria invece sono stati gli aquiloni di bellezza, e a spuntarla è stata la casa sostenuta da una miriade di palloncini tratta dal film d’animazione ‘Up’, realizzata da Mazzaferro (per correttezza, sia la casa che i palloncini erano rigorosamente in carta d’aquilone!). In gara anche il bobcat di Lavagine, il dirigibile del Monte e un aquilone dedicato al duca di Piansevero. Per la categoria piani, ha vinto la Battistella del Duomo.
Serata. Dopo la cena come da tradizione offerta dal comune a tutti i contradaioli lungo Corso Garibaldi, animata dalla band degli Stranivari, è giunto il momento delle premiazioni. Miglior giovane aquilonista a Federico Amadori di Mazzaferro; miss cometa a Francesca Torcaso di Hong Kong. L’aquilone più grande è stato di Piansevero, mentre quello tecnico del Monte. Contrada meglio organizzata Lavagine, non nuova a questo riconoscimento. Per la Piantata la festa è continuata fino a notte fonda, per gli altri la delusione della sconfitta, ma certamente colmata dalla gioia di essere tornati tutti finalmente sulle Cesane, dove il comune ha promesso che verrà realizzato il tanto agognato parco dell’aquilone, da anni annunciato e che forse nel 2023 vedrà davvero la luce.