L’edizione di quest’anno ha toccato quota 96 partecipanti, il contingente più numeroso di sempre, quasi il doppio del consueto! Merito dell’effetto vescovo? Chissà, comunque è un dato di fatto che tra i pellegrini alla loro prima esperienza c’era anche l’arcivescovo Sandro Salvucci, da poco insediatosi nella diocesi di Pesaro. Erano presenti pellegrini provenienti dalle tre diocesi della Metropolia, oltre a qualche “straniero”, in particolare da Urbino ha partecipato un nutrito gruppo di giovani studenti universitari della FUCI e da Fano un gruppo di giovani dell’Agesci.
Creato. La caratteristica del pellegrinaggio in notturna è quella di permettere a tutti di contemplare la bellezza del creato attraverso dimensioni poco usuali di giorno: il buio quasi totale, senza inquinamento luminoso, ci ha permesso di ammirare le galassie sconfinate e le costellazioni, il primo accenno del chiarore che precede l’alba ha consentito di leggere perfettamente i contorni delle montagne sopra di noi, l’esplosione del luce del nuovo giorno ha rinnovato la meraviglia della percezione della immensità del cielo e del suo orizzonte. Le soste a Bocca della Porta e sul Monte Schioppettino hanno permesso ai pellegrini, oltre ad un breve riposo, di riflettere su alcune parole del Beato Piergiorgio Frassati, riportate nelle sue Lettere: “Vivere senza una fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere in una lotta continua la Verità, non è vivere, ma vivacchiare”. Parole che esprimono il programma della sua vita, di cristiano autentico e di grande amante della montagna. Per lui la montagna era la metafora della vita: verso l’alto!
Messa. La sosta al rifugio Bocca della Valle ha permesso il ristoro fisico, grazie alla premura di alcuni amici che hanno predisposto una colazione molto … precoce (ore 4 del mattino) ed abbondante. E a seguire la salita al Monte Morcia, dove l’arrivo del sole è coinciso con la celebrazione della Santa Messa, presieduta dall’arcivescovo Sandro e concelebrata da don Fabio Pierleoni, da padre Andrea, nonché dagli “storici” inventori del pellegrinaggio, don Giorgio Paolini e don Francesco Pierpaoli. Al momento dell’omelia, volgendo le spalle all’altare e guardano verso il sole appena spuntato, l’arcivescovo Sandro si è rivolto a noi con queste parole: «Stamattina l’omelia ce la fa il Creatore», invitandoci a guardare la meraviglia del rinnovarsi del sorgere del sole. Ed infine la discesa verso Cagli, dove il pellegrinaggio si è concluso in Cattedrale con la recita dell’Angelus. Anzi, no: la conclusione è stata nel cortile dietro la Cattedrale, con il “secondo tempo” della colazione e lo scambio di saluti, con l’auspicio di un arrivederci al prossimo pellegrinaggio. Verso l’alto!!!
Sull’edizione cartacea del Nuovo Amico tutti gli articoli del 17° Pellegrinaggio notturno sul sentiero Frassati
1 commento
Don Sandro, grazie per il modo con cui partecipi agli eventi cari alle tradizioni del territorio.
La messa al mare , la marcia notturna e tante altri avvenimenti cui non è mancata la tua presenza riusciranno a fare breccia nel cuore dei giovani.
I più grandi sono stati già conquistati .