Si è svolta sabato 18 l’ultima riunione del sinodo diocesano prima dei mesi estivi. I sinodali, provenienti da tutta l’arcidiocesi, si sono ritrovati per una sessione intensiva presso la palestra della Santissima Annunziata di Urbino alle 8.30 del mattino, ricalcando la formula dell’incontro primaverile, per rimanere quindi fino a metà pomeriggio. La giornata è proceduta con le commissioni divise in gruppi messi in cerchio tutti nell’unico ambiente della palestra, così da lavorare contemporaneamente e insieme, pur nei diversi ambiti. Sette le commissioni, alcune delle quali divise in sottogruppi, che hanno approfondito le tematiche assegnate fin dall’inizio in base alle attitudini di ciascuno. La prima parte ha visto le commissioni approfondire i concetti già sviluppati nella scorsa adunata. Il sogno missionario di ogni gruppo è stato discusso, ampliato, sviscerato, per trovare degli obiettivi verso cui tendere. In seguito, ogni partecipante ha sviluppato singolarmente tre ‘criteri’.
Questa parola significa dei mezzi, delle modalità, anche abbastanza pratiche, che la comunità cristiana dovrà applicare per arrivare agli obiettivi. Una volta che tutti hanno messo nero su bianco le proprie proposte di criteri, ogni commissione li ha confrontati e ha dovuto sceglierne tre, tra quelli che si ripetevano maggiormente o sintetizzando e unendo i più simili. La pausa conviviale che c’è stata a metà incontro, oltre che rifocillare il corpo, ha permesso di metabolizzare anche alcuni delle riflessioni della mattinata, nonché conoscere i sinodali delle altre commissioni e intrattenere piacevoli scambi. Nel pomeriggio, le commissioni hanno infine dovuto elaborare delle proposte sperimentali a partire dai criteri sopradetti, che arrivassero agli obiettivi prefissati inizialmente. In sostanza, si è arrivati alla fase pre-operativa: ogni gruppo infatti ha dovuto, a livello ancora grossolano ma già abbastanza nitido, elaborare delle vere e proprie proposte concrete su come organizzare e gestire il proprio ambito della vita cristiana a livello diocesano e di unità pastorale, con cambiamenti rispetto alla situazione attuale e idee per migliorarla. Tutto ciò, dall’autunno dovrebbe essere applicato in maniera sperimentale in una unità pastorale prescelta per ciascuna commissione al fine di verificare se le proposte sono attuabili e se la riuscita sarà positiva o meno, per poi estenderle a regime all’intera diocesi. Il vescovo Giovanni ha concluso il pomeriggio con un saluto e una preghiera, lasciando che l’estate porti consiglio.
Di Giovanni Volponi