Conferenza dell’associazione Urbino Capoluogo per parlare delle aspettative mai pienamente attuate di quella che con Pesaro è il capoluogo della provincia.
Il 22 dicembre 1860 veniva emanato il Decreto luogotenenziale firmato da Eugenio di Savoia che stabiliva la creazione di due capoluoghi, Pesaro e Urbino, per la provincia omonima. Il Decreto fu portato al Consiglio dei Ministri e il 28 dicembre la Corte dei Conti registrava la dicitura.
Conferenza. Su questo tema, il sen. Giorgio Londei, fondatore e presidente dell’Associazione Urbino Capoluogo, ha indetto una conferenza pubblica alla quale hanno partecipato il sindaco di Urbino Maurizio Gambini e il prof. Lucio Monaco, già docente alla facoltà di giurisprudenza dell’ateneo feltresco. Londei ha ricordato che la questione di Urbino capoluogo di provincia è riemersa quando il governo nel 1980 espresse l’intendimento di chiudere il Tribunale di Urbino e con la successiva legge del 2011 che sopprimeva i Tribunali non in capoluogo di Provincia. Ci fu il ricorso alla Corte Costituzionale che votò per Urbino città capoluogo e quindi per la presenza del Tribunale. Ma la qualifica di Urbino capoluogo pone varie questioni tuttora irrisolte. Il Sindaco Gambini ha spiegato che essendo capoluogo, Urbino deve essere considerato tale in tutti i sensi, a cominciare dal Consiglio comunale, che deve avere 30 consiglieri, e dalla Giunta, il che ancora non è avvenuto. Invece, quanto ai fondi europei Urbino ne ha usufruito pienamente ed in modo congruo in quanto capoluogo; invece quando escono i bandi per le città non capoluogo, Urbino non può partecipare. Il sindaco ha rilevato che al Ministero non si nascondono che in questi decenni c’è stato un comportamento non lineare e che bisogna trattare la questione con delicatezza ed in un contesto più ampio visto che ci sono altre situazioni da sanare.
Lucio Monaco. Per il prof. Monaco Urbino è capoluogo perché è scritto nella storia della città: è stata un faro di cultura e di arte per il mondo. Il riconoscimento è un punto di forza delle Marche. Ha ricordato che già Napoleone nel Dipartimento del Metauro aveva istituito la legazione di Pesaro e Urbino con 2 capoluoghi; inoltre, nel 1817 c’era stato un atto normativo che diceva che ad Urbino ci doveva essere il Tribunale, che venne aperto. Ha poi aggiunto che con l’Unità d’Italia arriva il Decreto, un atto normativo scritto nella storia amministrativa del territorio; da ciò si deduce che Urbino deve essere capoluogo di un Circondario. Nel 1862 emerge che Urbino presenta 3 aspetti: Università, Tribunale, Città capoluogo. Nel 1980 con la revisione delle circoscrizioni ci sono spinte per sopprimere Urbino, il che non avviene. Infine nel 2011 c’è il decreto che sopprime tanti Tribunali non in capoluogo di provincia. L’allora Presidente Paolo Cigliola chiese l’intervento della Corte Costituzionale. Nella sentenza si fa riferimento al Decreto del 1860: “La norma è chiara” dice l’Alta Corte. Di 23 ricorsi viene accolto solo quello di Urbino. La conclusione del prof. Monaco è che per quanto riguarda Urbino capoluogo il problema è ora di passare dalla sostanza alla forma.