Barocco. Tra le cartoline che si tengono care, ne trovo una della Cartoleria Vittorio Achilli di Urbania, una vera fotografia con riproduzione vietata dal titolo “Urbania, Chiesa di Santa Caterina, la Volta a stucco e affreschi”, (Scuola di Castel Durante, inizio secolo XVII). Con il termine di bomboniera Barocca si potrebbe definire la chiesetta nel centro storico preferita dagli sposi per celebrare il loro matrimonio. La chiesa nel Cinquecento ospitava la Confraternita degli artisti durantini con prevalenza di plastificatori a stucco e pittori dell’epoca: Dolci, Apolloni, Raffaelli, Berti, Amantini e probabilmente Brandani. Da mozzare il fiato una chiesa così zeppa di opere diverse, che oltre alla volta a botte, con le scene della vita della santa, fa scoprire il piccolo organo (Feligiotti,1702) la cui mostra delle canne fa capolino sopra l’altare maggiore. Nella chiesa aveva sede la Confraternita di cui i medici facevano parte per l’arte della medicina, e tenevano vivo il culto di San Pantaleone, loro protettore. San Pantaleone è anche protettore del “lotto” di conseguenza, nella chiesa di Santa Caterina i giocatori al lotto vanno a farsi ispirare i numeri da giocare per vincere.
Isabel Rivière. Negli anni 60 conobbi una artista inglese che per qualche settimana, si fermò nella biblioteca comunale di Urbania a disegnare cavalli dalle acqueforti degli incisori cinquecenteschi conservati gelosamente nelle collezioni ducali, e lo faceva con spirito di imitatrice e amore per l’arte italiana. Gli acquerelli in mostra a Fano a Palazzo Bracci Pagani, (16-25 aprile) dal titolo “Natura in posa” di Isabel Rivière, mi hanno ridestato la medesima impressione degli artisti inglesi venuti in Italia per il Grand Tour. La Rivière vive da vari anni nella campagna di Urbania ispiratrice dei suoi delicatissimi acquerelli.
Di Raimondo Rossi