Carignano
a cura di Derna Maggioli
Ogni anno da Carignano e da Fenile, come da lunga tradizione, si parte a piedi per poi incrociarsi ed unirsi in un unico corteo. Uomini donne bambini si accodano dietro allo stendardo ed a don Giuseppe, recitando rosari ed intonando canti alla Madonna, per giungere poi stanchi ma gioiosi al Santuario di S. Maria dell’Arzilla.
Quest’anno dopo due anni di pandemia finalmente il tradizionale pellegrinaggio è stato possibile ripristinarlo dandogli una nuova immagine, un momento di preghiera per la pace animato dai bambini.
Devozione. Particolare devozione è rivolta a questo santuario al confine fra Fano e Pesaro, a dimostrazione di ciò all’ interno del santuario di S. Maria dell’Arzilla si trovano due opere dipinte su tavola: il trittico della scuola di Jacobello del Fiore (1440-1450) e la pala della Madonna della Misericordia di Giovanni Antonio da Pesaro (1462).
La prima commissionata per ringraziare la Madonna per la cessata pestilenza del 1399, la seconda dalla gente del luogo, sono collegate dall’esigenza di testimoniare il senso di un ringraziamento o di una protezione. Comuni le iconografie da ex voto e da religiosità popolare, l’affidamento a vecchi valori simbolici, gli squarci di quotidianità: la barca a vele spiegate nel trittico, le persone inginocchiate sotto il manto della Madonna.
La Pala della Misericordia è una rappresentazione di antica religiosità, di devozione verso la Madonna che con veste e mantello arabescati, sovrasta senza racchiuderla, la folla dell’umanità maschile e femminile laica e religiosa, accalcata sotto la «cupola» del suo mantello.
Madonna delle Grazie. La Madonna delle Grazie, che conserva la mandorla con il bambino nel petto, allarga le braccia e stende il manto che comprende i fedeli assicurando loro protezione, ma al contempo ne delimita il numero: probabilmente i membri della confraternita della Misericordia (o simile), una cinquantina, rigidamente divisi in maschi, a destra della Madonna, e femmine a sinistra. Sotto il suo manto ci sono uomini e donne di ogni grado e condizione sociale che ne invocano aiuto e grazie.
A destra della Madonna, femmine, inginocchiate ed oranti con il rosario fra le mani. A sinistra in prima fila sono probabilmente i notabili, gli amministratori, almeno si presume dagli abiti indossati. Ad essi si deve probabilmente la commissione del lavoro del pittore nel 1462. Alcune fonti identificano fra le figure intraviste Sigismondo Pandolfo Malatesta che segnò la storia di questi luoghi.
Tradizione, storia, devozione popolare, certo è che la figura della Madonna continua ancora oggi ad affascinare e ad attrarre a sé fedeli che si rivolgono a lei chiamandola “Madre di Misericordia”.