DI MONS. SANDRO SALVUCCI Arcivescovo Metropolita di Pesaro.
Riportiamo una sintesi del saluto di mons. Sandro Salvucci alla comunità di Montegranaro (FM) al termine della S. Messa dello scorso 24 aprile.
Domenica 1° maggio nel duomo di Pesaro, durante l’ordinazione, mi verrà messo il Vangelo sopra la testa. Prego Dio che io possa avere il Vangelo nella mia intelligenza, che lo possa avere sulle mie labbra per annunciarlo, nel mio cuore per custodirlo e nelle mie mani per consolare, sollevare e riconciliare. Ma prego anche che possa avere il Vangelo nei piedi per camminare anche a Pesaro. Tra i doni ricevuti all’altare infatti ho particolarmente gradito il kit delle ferrate. Grazie all’aiuto di tanti fratelli ho superato il terrore dell’arrampicarmi e ho sperimentato che nella vita ci sono sempre tante persone che ci sostengono, ci incoraggiano e ci insegnano che bisogna darsi il cambio lungo il percorso. Mi ha sempre colpito una frase di S. Serafino da Montegranaro: «la via per andare in su, è quella di scendere in giù». È lo stile del servizio, dell’ultimo posto, del lavare i piedi. Ed è così che desidero vivere il mio essere vescovo, non rimanendo nel “palazzo” ma camminando nelle strade, raggiungendo i sacerdoti, i fedeli e le persone per vivere in mezzo ai compagni di cammino che incontrerò a Pesaro. Sant’Ignazio di Loyola esortava a cercare e trovare Dio in ogni cosa. Posso dire oggi di aver cercato e trovato Dio qui a Montegranaro e vorrei continuare a camminare in questo modo. Oggi mi dispiace lasciare questa comunità ma soprattutto mi dispiace lasciare i poveri di questa città. Sto preparando le valigie per trasferirmi a Pesaro ma porterò con me poche cose. Gesù infatti manda gli apostoli con poco equipaggiamento perché il missionario non può avere peso superfluo altrimenti non riesce più a camminare. Parto quindi ricco dell’affetto e della preghiera che ho sentito forte in questi giorni. È vero che verrò consacrato il 1° maggio ma è come se questa consacrazione mi venisse anche dalla preghiera delle persone che mi hanno accompagnato verso Pesaro. Quindi non sarò solo ma resteremo tutti in cordata, uno agganciato all’altro. Concludo con un segno che ho colto il Lunedì di Pasquetta in piazza San Pietro con tanti adolescenti di Montegranaro dal Papa. Sapevo che c’erano anche i ragazzi di Pesaro con i loro sacerdoti e gli educatori e così siamo riusciti ad incontrarci. L’ultima esperienza pastorale che ho vissuto a Montegranaro è con i ragazzi e l’anteprima è stata con i loro coetanei pesaresi. Sento allora che il Signore mi dice di avere un’attenzione verso tutti ma, in modo particolare, verso i giovani.