Si sa che l’orecchio vuole la sua parte, anche nella liturgia cristiana. L’animazione di canti e accompagnamento musicale contribuisce a creare quell’atmosfera di gioiosa religiosità che caratterizza le celebrazioni eucaristiche. Un tempo la faceva da padrone l’organo a canne; oggi si sono aggiunti i gruppi corali con qualche strumento a supporto. Anche a Urbino quella che qualche decennio fa era una novità, ormai è diventata una tradizione: la messa domenicale delle 10 in Cattedrale è allietata da un complesso musicale e dal coro che, a seconda delle esigenze liturgiche, suona e canta con perizia, dolcezza, calore, armonia. Tastiera, chitarra, flauto e le voci dei coristi corrono lungo le navate, volano fin sotto la cupola, girano intorno all’altare. I pezzi vanno da quelli noti della nostra memoria non più giovane a quelli più attuali, articolati, diversificati. Il gruppo musicale del Duomo nacque a metà degli anni ’70; dopo alcuni anni di sospensione si è riunito più o meno con gli stessi elementi circa una quindicina di anni fa.
Negli anni ha avuto alterne fortune, contando in un periodo oltre venti elementi fissi, oggi un po’ meno. Non si può nascondere che la musica sacra popolare sia un momento di vivace coinvolgimento e immedesimazione dei fedeli che mentalmente ne seguono le note, le parole, i ritmi, l’atmosfera. Ne apprezziamo la capacità interpretativa, la spiritualità, la musicalità e anche, indirettamente, il sacrificio dei componenti che si incontrano settimanalmente per le prove e lo studio di nuovi canti, dedicando tempo e passione a quella che è ormai, da anni, una insostituibile presenza per la Cattedrale. I protagonisti sono, oltre al direttore Pietro Mini, Stefano Volponi, Annarosa, Marcella, Carlo, Elisa, Stefano Caldari, Rosalba, Suor Laura, Suor Adriana, Lucia, Stefano Mancini Zanchi.
Massimo Volponi