San Costanzo
di Marco Gasparini
Si è svolta venerdì 26 novembre nella sala consiliare del comune di San Costanzo, all’interno della campagna di promozione del rispetto nelle relazioni per l’eliminazione di ogni forma di violenza, l’iniziativa dal titolo “A più voci” racconti di donne e violenze dalle Marche alla Calabria – due centri antiviolenza si raccontano.
Rispetto. La serata organizzata dall’amministrazione Comunale di San Costanzo in collaborazione con la Compagnia i Fanigiulesi, l’Associazione Mondiversi, il centro antiviolenza Fabiana di Corigliano Calabro, il centro antiviolenza “Parla con Noi” di Pesaro e l’associazione Area Servizi aps di Cerasa, ha visto la partecipazione di tanta gente attenta e sensibile a questa importante tematica sociale. Ad introdurre i lavori le assessore Milena Volpe (pari opportunità) e Anna Maria Sabatini (partecipazione attiva), i capigruppo Margherita Mencoboni, Nicoletta Carboni e Domenico Carbone che hanno portato il loro saluto e sottolineato come il rispetto è un diritto irrinunciabile e pertanto istituzioni, scuola, famiglie insieme devono lavorare sinergicamente per garantirlo.
Centro antiviolenza. Alternate da letture e musica della compagnia dei Fanigiulesi, si sono poi susseguite le interviste digitali alle dottoresse Luigia Rosito e Sonia Leonino del Centro antiviolenza “Fabiana” e della Casa Rifugio dell’associazione Mondiversi che, nel ripercorrere la storia del loro centro nato a seguito di un fatto di cronaca, hanno sottolineato come il problema della violenza sulle donne è purtroppo in continuo aumento e occorre creare una rete di relazioni tra tutti i soggetti sociali e istituzionali per fronteggiare tale emergenza.
“Parla con noi”. Nella seconda parte della serata è intervenuta l’ avvocata Laura Martufi responsabile della formazione dell’associazione Percorso Donna di Pesaro e del centro antiviolenza “Parla con noi” che, dopo aver ricordato i numeri del problema sul nostro territorio provinciale, ha sottolineato l’importanza di lavorare sulla prevenzione e l’educazione culturale anche attraverso le scuole. Il primo passo poi da fare è aiutare chi è in difficoltà a denunciare le violenze attivando così tutte le forme di appoggio sociale e giuridico.
Flash mob. Il percorso di sensibilizzazione si è poi concluso sabato mattina con un toccante e silenzioso flash mob dal titolo “ uomini in scarpe rose” che ha visto percorrere a piedi le strade del paese fino a piazza Pascolini di uomini e ragazzi delle scuole medie dell’Istituto Fermi muniti di mascherine e copri scarpe rosse con in mano cartelli neri con scritte bianche che richiamavano l’attenzione dei passanti. L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione dell’Associazione Teatro LaVanda e l’Ente Carnevalesca di Fano.