Se n’è andato a soli 53 anni Luigi Rombaldoni sostenuto dall’amore della sua famiglia dalla fede solida come la roccia
Pesaro
GLI AMICI DEL DUOMO
Nella notte del 22 giugno alle 01.35 ci ha lasciati prematuramente Luigi Rombaldoni, sopraffatto da problemi di salute che nel corso degli anni lo avevano assillato in modo via via più grave. Lo ricordano con profondo senso di amicizia e affetto tutti gli amici della parrocchia del duomo di Pesaro. Prima di diventare il premuroso marito di Simona e padre di Francesco, nonché un capace ed apprezzato ingegnere elettronico nell’industria dell’automazione, Gigi aveva trascorso nella comunità parrocchiale del duomo di Pesaro gli anni della gioventù, quelli delle superiori e dell’università, intrecciando relazioni di amicizia e coltivando una fede profonda sotto la guida paterna di Don Corrado Vagnini. Qui aveva conosciuto Simona, sua moglie.
Compagnia. Gigi aveva una grande passione per l’elettronica (il suo professore all’istituto tecnico lo aveva soprannominato “il genio”), che aveva messo a frutto nell’organizzazione delle feste parrocchiali, allestendo gli impianti luci e suoni; era un vulcano di idee e iniziative, come la redazione di un giornalino parrocchiale o la realizzazione di divertenti cortometraggi, girati durante le indimenticabili vacanze estive in montagna; amava cantare le canzoni di Guccini con la sua voce potente, che usava per le parti da tenore nel coro domenicale ma anche per affermare, “senza filtri”, i suoi punti di vista nelle occasioni di confronto; aveva l’istinto incontrollabile di riparare qualsiasi marchingegno (nei campeggi estivi era normale, durante le ore di svago, trovarlo intento a smontare, pezzo per pezzo, un tosaerba o un amplificatore); aveva, soprattutto, il desiderio vitale di stare nel gruppo e di donare ad esso tutto il suo tempo e le sue energie, sempre schietto ed esigente, con se stesso e con gli altri.
Carità. Forte di quella esperienza di fede e di comunità Gigi aveva assunto l’incarico di responsabile del gruppo dopocresima delle parrocchie del centro storico, dove aveva accompagnato, per alcuni anni, con umiltà e premura, la crescita personale e spirituale di tanti ragazzi, tra i quali don Enrico Giorgini, che mercoledì pomeriggio ne ha celebrato le esequie. Don Enrico, nell’omelia, riprendendo la prima lettera di S. Paolo ai Corinzi, ha sottolineato, come Gigi non si sia limitato, come lo “stolto”, ad ascoltare la Parola di Dio ma ha cercato, come il “saggio”, di metterla in pratica senza mai adagiarsi sulla sua condizione di salute per cercare commiserazione, spendendosi per gli altri anche con gesti di carità vera, mai sbandierata ma fatta nel nascondimento. Gigi era un concentrato di estrema razionalità e di senso del sacro, era un uomo “verace” ma usava premura e delicatezza nel rapporto interpersonale; ha affrontato sempre con serenità e consapevolezza i suoi problemi di salute, di cui parlava solo se sollecitato, sostenuto dall’amore della sua famiglia e dalla sua fede solida come la roccia.
Cappuccini. Aveva poi proseguito il suo personale cammino di fede e di servizio presso la parrocchia dei Cappuccini di Pesaro. Gli amici della comunità parrocchiale del Duomo si stringono addolorati attorno a Simona e Francesco, ma coi cuori colmi di gratitudine per i giorni condivisi con Gigi, piccoli semi di infinito che ha lasciato nelle loro vite, convinti che troverà pace e consolazione nell’abbraccio del Padre Celeste.