In concomitanza della 105ma Giornata del Migrante e del Rifugiato sono stati presentati sia il Rapporto Immigrazione Caritas Migrantes che il Rapporto immigrazione regionale a cura della delegazione Caritas Marche. Il Rapporto immigrazione 2018-2019 segue il tema “Non si tratta solo di migranti” scelto da Papa Francesco in occasione della Giornata celebrata il 29 settembre. Con uno sguardo diverso sono state raccolte alcune riflessioni di diversi attori della scena politica e culturale del nostro Paese. Al di là dei dati sono trattati anche altri temi che riguardano la vita di un migrante, che in realtà riguardano ogni persona, ma che nel caso di un migrante sono forse più complicati (difficoltà sociali, economiche, scolastiche, burocratiche, etc.).
Mondo. Sul sito di Caritas Italiana è possibile visionare la sintesi del Rapporto, di cui riportiamo alcuni dati. Guardando al contesto internazionale, secondo l’ONU, nel 2017 sono 257,7 milioni le persone che vivono in un Paese diverso dallo Stato di nascita e in dieci anni il numero di persone che si spostano dal proprio Paese è aumentato del 49%. Conferma ulteriore di come le migrazioni rappresentano ormai un fenomeno strutturale. E come ci ricorda il Papa nel suo messaggio, non si tratta solo di migranti, si tratta di tutte le persone e dei loro bisogni. Dal mondo poi lo sguardo passa all’Europa sul cui territorio risiede il 30,2% del totale dei migranti a livello internazionale. Nel 2018 il Paese che ospita il maggior numero di migranti è la Germania, seguita dal Regno Unito, Italia, Francia e Spagna.
Italia. Sempre nel 2018 l’Italia registra un calo di presenze straniere ed anche le nascite subiscono un decremento. In aumento invece gli alunni stranieri che nell’anno scolastico 2016/2017 rappresentano il 9,7% della popolazione scolastica. Gli stranieri risiedono per lo più nelle regioni del Nord (57,5%) e nel centro (25,4%), in minor misura al Sud e nelle Isole. Per quanto riguarda il lavoro secondo i dati RCFL-ISTAT nel primo semestre 2018, tra la popolazione immigrata in età da lavoro con 15 anni di età ed oltre, risultava occupato il 64,3% degli stranieri comunitari e il 58,7% dei cittadini extra UE. Confermata la “segregazione occupazionale degli immigrati” presenti soprattutto nei settori dei servizi collettivi e personali, nell’industria, alberghiero, ristorazione e costruzioni. La rete Caritas attraverso i Centri di ascolto registra un calo del numero medio di persone incontrate, fatto questo che alcune diocesi attribuiscono al calo complessivo degli immigrati che si rivolgono a Caritas. Solo il 57,8% delle persone incontrate è cittadino non italiano. Oltre a questi dati sono molti altri gli aspetti trattati nel Rapporto, con un focus anche sul Reddito di cittadinanza, sul problema della disinformazione, fake news ed hate speech (discorsi d’odio).
A CURA DI CARITAS URBINO
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