“Il sogno” si sta realizzando, anzi si è realizzato: Casa Tabanelli martedì 15 ottobre ha riaperto le sue porte, i suoi spazi per accogliere persone, visi nuovi ma anche tanti ospiti che hanno frequentato questa struttura per l’emergenza freddo.
Questo però è un progetto diverso: la Casa ha riaperto non con un programma emergenziale, di breve periodo, ma con la volontà di dare continuità all’accoglienza, di dare un alloggio stabile e sicuro a persone “senza casa”.
Il cammino verso questo “sogno” non è stato semplice e si è allungato nel tempo perché abbiamo cercato e voluto coinvolgere la città: tanti sono stati gli appelli lanciati da Caritas Diocesana e dalle Caritas Parrocchiali per stimolare e sollecitare uomini e donne, adulti e giovani ad una presenza, ad un volontariato in questo progetto. La risposta c’è stata: circa 50 persone si sono messe in gioco, alcuni affacciandosi per la prima volta ad un’esperienza di dono, di gratuità dedicando una notte al mese per convivere ed accompagnare i “fratelli” che sono nella fatica del vivere.
Entrando in Casa Tabanelli il 15 ottobre ho visto nei volti conosciuti di alcuni ospiti un sorriso di speranza, una serenità ritrovata testimoniata da un forte abbraccio nei miei confronti, l’invito a mostrarmi il proprio letto, altri erano impegnati a sistemare nell’armadio i pochi vestiti e a portare nel bagno i prodotti per l’igiene messi a disposizione da Caritas.
Gli ospiti nuovi si sono presentati ringraziando per l’accoglienza.
Nel “brindisi di benvenuto”, con qualche bibita, un po’ di patatine, pop corn e qualche salatino, ho invitato tutti a vivere questa nuova esperienza nel segno della condivisione e della fraternità “stile famiglia” cercando di smussare eventuali “spigoli relazionali” per rendere la convivenza bella e gioiosa.
EMILIO PRETELLI (Direttore Caritas Pesaro)