Complici l’estate e le ferie ci siamo dimenticati di parlare di Greta Thunberg, la ragazza che non va a scuola da almeno un anno per protestare contro il riscaldamento globale. Da ex insegnante la definirei un’alunna con problemi (sindrome di Asperger), da ex, molto ex, studente avrei detto: bella scusa, mi piace. Ma non mi sarei azzardato a provarci perché mia madre mi avrebbe riscaldato globalmente il sedere. Ed a proposito di riscaldamento globale non tutti gli scienziati sono d’accordo che sia per effetto prevalente delle attività umane, ma è una variazione climatica dovuta a cause naturali. Hanno persino cercato di farci credere che la CO2 sia prodotta dai peti delle mucche negli allevamenti intensivi, ma questa non la bevo proprio. Ricordo che la Groenlandia deriva il suo nome da green land (in inglese terra verde) perché un tempo era coperta di prati, mentre adesso è una coltre di ghiaccio. Dunque qualcuno non la racconta giusta. Nel frattempo la nostra Greta è in crociera su barca a vela iper tecnologica ad impatto zero verso la conferenza sul clima di New York con l’ottima compagnia di Pierre Casiraghi della famiglia reale di Monaco, un mezzo da 4 milioni di dollari. Io non sono stato invitato, forse perché non credo al riscaldamento globale indotto dall’uomo. Sono convinto invece che la brava ‘ragazzuola’ non sia sola in questa battaglia contro l’aumento della temperatura media, ma ci siano dietro delle forze occulte che spingono in una direzione che non capisco; altrimenti non si spiega perché una sedicenne con problemi sia riuscita a sollevare tutto questo polverone ed a diventare un leader mondiale della protesta. Nel frattempo io combatto contro il riscaldamento globale acquistando magliette leggere ed un altro condizionatore. Vediamo chi vince.
ALVARO COLI