Nella mattinata di lunedì 29 luglio si è svolta una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica cui hanno partecipato, oltre ai vertici provinciali delle forze di polizia, anche i Sindaci e loro rappresentanti dei Comuni nel cui territorio sono presenti esercizi commerciali che vendono prodotti derivanti dalla canapa.
Oggetto della riunione sono state le implicazioni conseguenti alla recente sentenza, depositata il 10 luglio 2019, della Corte di Cassazione che, a Sezioni Unite, si è definitivamente pronunciata in ordine alla liceità della vendita di prodotti ricavati dalla canapa, statuendo che la loro commercializzazione, indipendentemente dalla quantità di principio attivo (THC), costituisce un illecito di natura penale secondo la normativa sugli stupefacenti.
Il Prefetto, pertanto, ha richiamato l’attenzione dei Sindaci sulla necessità di informare i titolari degli esercizi commerciali interessati in merito ai principi affermati dalla pronuncia della Suprema Corte e sulle conseguenze derivanti dalla commercializzazione di detti prodotti. I rappresentanti dei Comuni presenti si sono impegnati a diffondere l’informazione ai titolari dei predetti esercizi commerciali.
I nodi arrivano così al pettine. Già sul Nuovo Amico n. 21 dello scorso 9 giugno, all’indomani della sentenza della Suprema Corte, nell’editoriale dal titolo Basta ingannare i ragazzi avevamo provato a richiedere alle nostre istituzioni civiche un intervento chiaro per ribadire la distanza nei confronti dei negozi che in città vendono sostanze nocive per la salute. Nessuna risposta anche al nostro appello ad inibire l’utilizzo del noto “City brand” di Pesaro (vedi foto), con la foglia di marijuana e la scritta “Weed Pesaro”, ovvero “Erba Pesaro”. Una pubblicità esplicita ed illegale a favore della cannabis potenziata con l’hashtag legalizeit, ovvero “legalizzala”. Sulle colonne del Nuovo Amico avevamo ben documentato che non si trattava di una goliardata ma di un prodotto commercializzato a scopo di lucro e dannoso per la salute.
Ora che il messaggio è stato recapitato a chi di dovere dal Prefetto di Pesaro, ci auguriamo che sia la volta buona per impedire che qualcuno possa prosperare illecitamente sulla pelle dei ragazzi.