Per fortuna gli insegnanti sono incombustibili, altrimenti alcuni ragazzi di una scuola pesarese sarebbero indagati per tentato omicidio. Dopo tutti i dispetti e gli sgarbi agli insegnanti nelle varie scuole italiane e poi pubblicate sul webb, episodi simili si sono verificati anche a Pesaro. Non ci facciamo mancare nulla. Uno studente si è avvicinato all’insegnante con un accendino acceso, fra le risate dei ragazzi, alcuni dei quali lo invitavano a bruciare il prof.
La dirigente scolastica ne è venuta a conoscenza solo quando gli è stato evidenziato il filmato su internet. L’insegnante si è giustificato della mancata segnalazione dicendo che si era dimenticato di dirlo. A nostro sommesso parere, dopo le giuste punizioni ai colpevoli, si dovrebbe punire anche il prof che ha permesso simili comportamenti e che non ha richiesto l’intervento della Dirigente non appena accaduto il fattaccio. Ma cosa porta un docente a tacere su fatti così gravi? La timidezza, la paura del dirigente, la rassegnazione? Ci sono tante professioni al mondo, se non si è capaci di svolgerne una si può sempre provare con un’altra.
Ho sempre sostenuto che all’esame di abilitazione all’insegnamento occorrerebbe abbinare un esame psicologico. In certi lavori occorre personalità, carattere e decisione. Ma forse per 1200 euro al mese non vale la pena. Un’altra categoria da condannare sono i registi cinematografici e televisivi; i docenti presentati negli spettacoli sono sempre buffi e ridicoli. Ci vuole più rispetto. Anni addietro un politico venne presentato ironicamente come “un semplice commercialista di Bari”. L’ordine dei commercialisti elevò vibrate proteste e minacciò querele. A questo punto si dovrebbe querelare Alvaro Vitali ed i suoi filmacci su “La supplente” ed amenità del genere. Come si fa altrimenti a rispettare gli insegnanti? Dei genitori parleremo in un altro Peperoncino.