“Bulli e vittime: ruoli equivalenti?” è stato il tema dell’incontro, organizzato dall’Assessorato ai Servizi Educativi del Comune di Fano, tenutosi giovedì 18 gennaio alla Mediateca Montanari. A introdurre la serata Gisella Fabbri dell’assessorato ai Servizi Educativi che ha affermato come il fenomeno del bullismo, negli ultimi anni, stia riguardando fasce di età sempre più basse fino ad arrivare a bambini delle ultime classi della scuola primaria. La Fabbri ha sottolineato la necessità di conoscere, in maniera sempre più approfondita, le nuove forme di bullismo. La parola è poi passata a Mario Della Dora psicoterapeuta sistemico familiare che, proprio partendo dalla sua esperienza di lavoro e supporto alle famiglie, ha esordito mettendo in evidenza come qualsiasi tipo di problema dell’età evolutiva sia in stretta connessione con il contesto familiare.
Bullismo diretto e indiretto. “Possiamo dividere il bullismo in diretto tipico dei maschi e indiretto più frequente tra le femmine: il bullismo diretto è fatto di offese verbali e fisiche e di maltrattamenti, mentre quello indiretto si esplicita in calunnie, maldicenze, gestione di immagini negative delle proprie coetanee. Occorre – ha proseguito Della Dora – cercare di definire analiticamente il problema per poi intervenire sostanzialmente in due modi ovvero un intervento preventivo o terapeutico-ricostruttivo”. Lo psicoterapeuta si è soffermato sulle caratteristiche tipiche del bullo che non è mai da solo, ma ha sempre vicino chi con lui agisce attivamente o chi contribuisce anche non attivamente a rafforzare il suo atteggiamento nei confronti della vittima.
Formazione. “In merito a questo fenomeno, siamo tutti chiamati in gioco e dobbiamo collaborare per affrontare queste tematiche. E mi riferisco a insegnanti che operano nel settore della scuola, a educatori, ad allenatori che vivono con i ragazzi il momento dello sport perché siano formati e preparati a crescere persone sempre più mature ed equilibrate, ai genitori che non devono essere amici dei figli ma i figli devono riconoscere in loro un’autorevolezza. I genitori non devono aver paura di entrare nella vita reale e social dei propri figli, conoscere le loro abitudini, le loro frequentazioni e il loro modo di comunicare tra loro. Ricordiamoci che tutte le volte che un educatore o educatrice di scuola primaria o secondaria intervengono, in classe, per sminuire davanti ai compagni un alunno si fanno portatori di bullismo”. Della Dora ha illustrato le varie forme di bullismo, con particolare attenzione a quello contro i disabili, a quello omofobico e al cosiddetto cyberbullismo molto difficile da tenere sotto controllo. “Il bullo ha spesso paura del diverso perché ha ascoltato a sua volta modelli di rifiuto e di paura del diverso”.