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      Home » Quindici anni dalla scomparsa di Mons. Bianchi
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      Quindici anni dalla scomparsa di Mons. Bianchi

      REDAZIONE URBINODi REDAZIONE URBINO1 commento3 minuti di lettura
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      Donato_Bianchi_1GATTARA DI CASTELDELCI – Sabato 5 aprile, nel quindicesimo anniversario della pia morte di Mons. Ugo Donato Bianchi, il nostro Arcivescovo Mons. Giovanni Tani ha presieduto una solenne concelebrazione di suffragio celebrata nella chiesa di Gattara di Casteldelci, nel cui cimitero riposano le venerabili spoglie dell’amato Pastore che ci ha lasciato all’età di 69 anni, precisamente all’alba di quel 5 aprile 1999 che era “Lunedì di Pasqua”, coincidente con il giorno della memoria delle Stimmate di Santa Veronica Giuliani, una Santa da lui intensamente amata per il suo mistero di «crocefissa» e di «mezzana», collocata tra Dio misericordioso e noi peccatori per la purificazione da ogni umana debolezza. All’inizio della celebrazione Mons. Tani ne ha fatto memoria evidenziandone le qualità sacerdotali che l’hanno reso amabile e stimato nella sua Chiesa. Tra i foglietti delle sue conferenze preparate per un corso di Esercizi spirituali a Re (1994) è stato riportato questo emozionante pensiero da lui comunicato allora con voce tremolante sulla sua ordinazione sacerdotale: Ricordo, diventato prete, quando mi furono unte con il crisma le mani, consacrandole per il servizio pastorale, in particolare per la Parola, il Perdono, l’Eucaristia, me le sono baciate, le mie povere mani […]: Cos’hai fatto, Gesù, delle mie povere mani d’uomo! Le mani d’ogni sacerdote, come danno il corpo di Gesù… così comunicano con certezza il perdono, sul quale tanto insiste oggi Papa Francesco per avvicinare le persone che hanno inciampato e che tentano di far rientrare la “lacrimuccia”, sofferenti per ogni umana caduta, incompresi ed emarginati in “periferia”.

      Donato_Bianchi_2Questo suo “sacerdozio”, ben speso nelle nostre comunità attraverso belle celebrazioni eucaristiche ed accoglienti celebrazioni della penitenza e saggia “guida spirituale”, spiega perché dopo quindici anni dalla morte molte persone si sono riunite a Gattara per pregare per lui, o meglio “con lui”. Hanno concelebrato con l’Arcivescovo di Urbino il parroco di Urbania Mons. Piero Pellegrini, Mons. Elio Ciccioni Vicario Generale della diocesi feretrana e Don Piero Brisigotti parroco di Molino di Bascio e Gattara. Quella solenne concelebrazione portava il segno della gratitudine e dell’affetto facendoci rivivere un pezzo di strada fatta insieme sulle orme del Vangelo della carità. Nella sua omelia l’Arcivescovo Giovanni ha preso lo spunto dal Vangelo del giorno (Gv 7,4-53)  per illustrare alcuni tratti della testimonianza di fede di Mons. Bianchi. Alla tenace disputa dei farisei su Gesù Figlio di Dio, l’Arcivescovo ha contrapposto alcune attenzioni che hanno  rivelato chiaramente in Mons. Bianchi una maturazione spirituale di alto spessore, tra cui la preghiera, la delicatezza,  l’accoglienza, lo spirito di sacrificio e l’ interesse alle membra più deboli ma sempre vive della Chiesa, che sono i sofferenti, che non spuntavano da una sua visione  filantropica, ma da un perseverante “vincolo” di risposta al dovere di una retta coscienza di sacerdote, oltre che di cristiano, aperto ai problemi della salute spirituale ed umana per un conforto ed una luce  da donare nell’ombra della vita.

      A conclusione della Messa, il Vicario Generale di Pennabilli ha ringraziato l’Arcivescovo, i sacerdoti ed i fedeli dell’Arcidiocesi di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado per la loro  presenza e partecipazione a questo appuntamento anniversario, che dimostra sincera stima e viva gratitudine verso Mons. Bianchi che ha dato tanto alla Chiesa attraverso la sua testimonianza di fede e di carità.

      Giuseppe Mangani

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      1 commento

      1. emilia il 11 Dicembre 2015 22:46

        A QUANDO LA BEATIFICAZIONE DI DON DONATO? PERCHE’ TANTA LENTEZZA???

        Rispondi

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