CUCCURANO – Le ACLI di Cuccurano circolo e oratorio assieme si sono interrogati su come intercettare quei tanti ragazzi del quartiere che non vengono nelle loro sedi. L’idea è quindi stata quella di sperimentare un intervento di “educativa di strada”. La strada è la vecchia Flaminia che attraversa l’intera frazione; il luogo un bar, il classico bar dove i ragazzi adolescenti si incontrano, stazionano, organizzano le loro serate; la provocazione: con la collaborazione dell’esercente si è creato uno spazio in cui attirare la loro attenzione. Il tema da trattare la prevenzione all’alcolismo e all’uso delle sostanze; il titolo “un’estate stupefacente”. La sfida :”cosa significa oggi educare? Come e chi lo fa? Quali sono i modi per affrontare quelli che tutti chiamano emergenza educativa? Non ci sono soluzioni facili, né formule semplicistiche ma occorre ritornare sulla strada ad incontrare i ragazzi. Come educare al rispetto delle regole, come sostenere i ragazzi nella costruzione della loro identità e nelle relazioni con gli altri, come rapportarsi con la realtà dell’epoca del virtuale, come favorire l’apprendimento e infine come educare ad una nuova cittadinanza, ma soprattutto al rispetto delle regole e della legalità?
La provocazione consiste quindi in una sfida per tutti: “L’educazione deve riscendere in strada”.
Il blitz di contatto con gli adolescenti è riuscito grazie ad un operatore sociale della Provincia Roberto Drago, alla sua capacità di comunicazione, alla proiezione di video studiati e preparati, molti dei quali tratti da una pubblicità centrata proprio per raggiungere il targhet giovanile e indurre i giovani a bere, altri filmati girati da giovani loro coetanei delle scuole di Pesaro, che promuovevano invece la prevenzione.
L’attenzione posta dall’operatore alla comunicazione è stata sul concetto ‘potete anche sballare ma dovete capire bene le conseguenze, conseguenze che ricadono anche su aspetti della vita quotidiana sulla quale voi dovete responsabilmente decidere’. La conoscenza della normativa che punisce pesantemente chi beve, le conseguenze dell’uso delle droghe cosiddette furbe, come si soccorre un amico in difficoltà che ha bevuto troppo, come si può in certe occasioni limitare i danni con una guida dei mezzi motorino e auto, questi i temi trattati.
La reazione dei giovani è stata improntata in una prima fase alla diffidenza cui è seguita dopo un po’ una fase di attenzione. La serata si è conclusa con un rinfresco offerto dal gestore che è stato il gancio. Nell’educare non si è autosufficienti, ma è necessario trovare alleanze con altre persone che vivono la città, anche con coloro che si lamentano dei ragazzi che stanno sulla panchina sotto casa.
La seconda serata di “di un’estate stupefacente” si è svolta nello spazio della vecchia stazione con il tema “sessualità e affettività” che è stato trattato dal Dott. Carlo De Marchi, dopo la proiezione di un film sul tema dell’amore che fallisce; i ragazzi hanno ascoltato con attenzione le riflessioni proposte da un adulto che si porta dietro un’esperienza sulla tematica adolescenziale in grado di intercettare e rispondere alle domande avanzate dai ragazzi di oggi. L’adolescenza “una miniera”, questo era il titolo di una riflessione che trent’anni fa un gruppo di giovani cattolici fecero sul tema. Oggi purtroppo dobbiamo costatare un scarsa attenzione della società adulta e delle istituzioni ai giovani adolescenti, la sfida educativa rimane, come bene ha posto la Chiesa Italiana, al centro non solo delle politiche pubbliche ma dell’intera comunità.
Maurizio Tomassini