Parlare di speranza e felicità in tempi così difficili è un desiderio comune, ma la gravità dei problemi che il paese sta vivendo impongono un surplus di attenzione ai contenuti positivi che la manifestazione organizzata dalla provincia invece sembra non considerare; sarebbe stato opportuno cercare momento di condivisione e di vicinanza piuttosto che occasioni di scontro tutt’altro che necessario.
La vicenda Eluana, lo ricordiamo a chi ha organizzato l’evento, ha spaccato l’Italia e a Fano, al di là della rispettabilissima persona di Beppino Englaro (che rimane comunque un simbolo schierato a favore dell’eutanasia) a suo tempo si respinse la cittadinanza onoraria proprio perché non sarebbe stata condivisa ma solo un inutile e dannoso segno di divisione; una decisione del consiglio comunale che alla fine non ha mortificato nessuno.
La decisione della provincia di creare un contesto di divisione ci trova distanti, stupiti e fortemente critici soprattutto per la stessa reazione degli organizzatori della manifestazione che «si augura» la critica relegata ai soli redattori de “il nuovo amico”.
Se si fanno scelte il diritto di critica è doveroso, il silenzio sarebbe imperdonabile e le nostre associazioni, impegnate a (cercare di) dare speranza a famiglie in difficoltà, donne lasciate sole di fronte alla scelta dell’aborto saranno sempre reattive di fronte a chi cerca ogni occasione per porre in vetrina questioni delicate che toccano nel profondo il nostro sentire umano prima che di confessione religiosa.
Che poi sia la provincia con una sottile promozione dell’eutanasia o la CGIL di Pesaro e Urbino sull’aborto, ci spiace, ma non ci troveranno compagni di strada perché il bene comune comincia laddove si rispetta prima di tutto il diritto alla vita.
Francesco Amaduzzi – Associazione “La Famiglia” – Consultorio Pamela Salucci – Centro di aiuto alla vita di Fano Maria Pia Polidori –
Movimento per la vita di Fano Giovanna Giacchella – Centro di aiuto alla vita di Pesaro