Via e-mail ci giunge l’invito a partecipare (come giornalisti) al primo convegno di chirurgia plastica ed estetica che si terrà a Salò nei prossimi giorni. Dubito che i settimanali diocesani siano molto interessati all’argomento, anche se una dei testimonial è la soubrette Carmen Russo, da molto tempo punto di riferimento per il seno nell’immaginario collettivo.
Si terrà anche una tavola rotonda che per evitare equivoci si intitola:
“Donne ed estetica: quanto conta la taglia del reggiseno?”. E per non farsi mancare nulla alla discussione parteciperà anche un/una transessuale.
Il presidente dell’associazione dei chirurghi estetici così afferma: «Il nostro obiettivo è parlarne senza tabù e senza falsi moralismi, affrontando la questione da diversi punti di vista». Effettivamente
non si può pensare che il /la trans e la soubrette si facciano frenare da tabù e moralismi, veri o falsi che siano. Mastoplastica estetica è il nome tecnico dell’operazione, mentre il nome più comune e popolare possiamo evitare di trascriverlo.
Il convegno ha il titolo “L’importanza del seno per la donna: femminilità, sessualità, funzione e successo professionale”.
Ci aspettiamo a questo punto l’intervento delle femministe (ma esistono ancora?) per commentare il “successo professionale” legato alla taglia del reggiseno.
Ingenuamente credevamo che il successo professionale fosse dipendente da intelligenza, preparazione ed impegno, che certo non mancano alle donne.
Ma vuoi mettere: Un bel decoltè aiuta molto di più nella carriera.