Fano
di MM
Nemmeno le misure restrittive dovute alla situazione sanitaria e le sfavorevoli condizioni metereologiche hanno fermato le celebrazioni della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e in memoria delle vittime dell’immigrazione che si è tenuta, domenica 27 settembre, al Centro pastorale diocesano.
Gli dei di Lampedusa. Al dare il via alla serata sono stati il direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes, don Sandro Messina e alcuni membri della Commissione Migrantes che, leggendo il Messaggio del Papa per questa Giornata, hanno introdotto lo spettacolo teatrale “Gli dei di Lampedusa” di Laura Fatini, che è partito dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013 a poche miglia del porto che provocò oltre 300 morti per proporre poi l’incontro di quattro personaggi (Antigone, il Becchino, Mamma Africa e lo scafista Sindbad) che si interrogano su come agire e reagire di fronte alla massa di persone che quotidianamente arriva sulle coste dell’isola italiana, e su come trattare i morti che invece non ce l’hanno fatta. Lo spettacolo ha mescolato dunque testi classici e contemporanei a testimonianza di come le tematiche affrontate siano sempre al centro oggi.
Creare ponti. A seguire, dopo il saluto dell’assessore al Welfare del Comune di Fano Dimitri Tinti, ha preso la parola il cardinale Francesco Montenegro.
Nel suo commovente intervento, il Cardinale ha raccontato la sua esperienza a diretto contatto con gli immigrati presenti nel suo territorio diocesano, i numerosi morti del mar Mediterraneo e ha sollecitato i tantissimi presenti, cristiani e non, a mettersi in discussione di fronte allo straniero e a costruire ponti e non muri perché è quello che ci chiede il Vangelo, lasciando così numerose sollecitudini nei presenti.
Presenti anche il vescovo Armando e numerosi sacerdoti della Diocesi. La serata si è conclusa con la preghiera interreligiosa – in ricordo delle vittime dell’immigrazione – e la cena insieme, nel rispetto delle vigenti norme sanitarie. L’evento, promosso dall’Ufficio Migrantes della Diocesi, è stato inserito all’interno delle iniziative promosse nell’ambito della XXIII Settimana Regionale Africana organizzata da L’Africa Chiama onlus ed è stato possibile grazie alla partecipazione e il contributo di diverse realtà e associazione del territorio diocesano.