Le giornata di lunedì 8 e martedì 9 giugno sono state aperte dalle riflessioni di don Ugo Ughi e don Michele Giardini. Nella prima serata don Ugo si è soffermato sui Vangeli della Risurrezione. “Tutta l’azione missionaria e pastorale della Chiesa è incentrata sull’esperienza viva, la testimonianza e l’annuncio di Gesù, il Cristo, il Figlio del Dio vivente, incarnato, morto, risorto, che dona lo Spirito Paraclito ai suoi discepoli e a tutta l’umanità, per rinnovare la faccia della terra. Le apparizioni del Risorto sfociano sempre nell’invio in missione: “Va’ dai miei fratelli”. Dobbiamo vincere il rischio e la tentazione della chiusura, della paura, della sfiducia, degli egoismi. Il Signore si fida di noi e vuole aver bisogno di noi per portare ad altri parole e ragioni di speranza. Tanti – ha proseguito don Ugo – oggi stanno facendo sulla loro pelle l’esperienza drammatica dei due discepoli di Emmaus, delusi, frustrati, sfiduciati, depressi. Il nostro mondo occidentale fino a poco tempo fa era diventato preda di una frenesia incontenibile, che aveva logorato i cuori, il tempo, le relazioni autentiche. Si era come afferrati da una smania di possesso, di consumo, di progresso senza limiti e senza condizioni. E’ bastato un virus maligno e sconosciuto per ribaltare e bloccare tutto. E ora?! Molti, durante il tempo della “clausura” forzata, hanno colto l’opportunità personale e familiare di riprendere in mano o di farlo per la prima volta, in un contesto di preghiera, la Sacra Scrittura o almeno il Vangelo. E’ decisamente importante continuare a curare in casa questo appuntamento quotidiano con la Parola del Signore. Sarà più facile anche riscoprire la bellezza e la gioia dello “spezzare il pane” ogni domenica, le cui celebrazioni richiedono la massima cura. Nella seconda giornata dell’Assemblea Diocesana on line, don Michele si è soffermato sul tema dell’ascolto, un ascolto che genera relazione e che ha bisogno, ha il desiderio di relazione, “Senza desiderio, impegno di relazione, ovvero conoscere, comprendere, condividere l’altro, non ci può essere ascolto. Don Michele ha, inoltre, sottolineato come l’ascolto coinvolga tutta la persona, poiché si comunica e si ascolta con tutti i sensi.
Nel prossimo numero daremo spazio al resoconto del confronto fra i Tavoli Sinodali