Sono rientrati sabato 4 gennaio i giovani di Pesaro Urbino Fano pellegrini in Terra Santa guidati dal Vescovo Armando e da don Marco Di Giorgio. Un’esperienza, come hanno affermato gli stessi giovani, intensa, arricchente, fatta di momenti di riflessione, di preghiera, di ascolto, di deserto. “Il titolo del nostro pellegrinaggio – ha sottolineato don Steven Carboni responsabile del Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile – è stato il cammino del discepolo e ha avuto, come filo conduttore, l’invito che Gesù ha fatto “Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno”. Ed è per questo che alla fine del pellegrinaggio siamo arrivati proprio in Galilea proprio ad indicare che, tornando a casa, adesso di attende la nostra Galilea, quella in cui il Signore ci chiede di continuare ad ascoltare la sua Parola, celebrarla, viverla, custodendo il dono di essere battezzati, di essere rinati, di essere Chiesa, in quella Galilea – ha proseguito don Steven – in cui essere portatori di quell’annuncio che ha cambiato la storia, il Signore è risorto. Forti di questa fede rinnovata e ritrovata, i giovani sono pronti a prendere sul serio il “Seguimi, non temere”.
Incontri. Tanti sono i momenti intensi ed emozionanti che hanno potuto vivere i giovani pellegrini fra i quali la celebrazione, all’alba, della Santa Messa nella grotta della Natività, la visita al Santo Sepolcro e al Golgota, l’incontro con Frederic Manns e Mons. Pizzaballa. “Abbiamo avuto la fortuna – ha affermato don Francesco Pierpaoli Vicario per la Pastorale della Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola – di incontrare, durante il pellegrinaggio nell’istituto biblico francescano, un biblista di fama internazionale, forse il più grande conoscitore del giudaismo attualmente vivente, Frederic Manns. Un uomo di 88 anni che ci ha trasmesso la voglia di stare sulla frontiera per creare incontri. Abbiamo incontrato anche Mons. Pizzaballa amministratore apostolico per la Terra Santa. Un grande uomo, vescovo di cinque stati (Israele, Giordania, Palestina, Cipro e una parte della Siria). La Terra Santa, ha sottolineato Mons. Pizzaballa, è un laboratorio pastorale in cui si vive concretamente la pastorale dell’incontro, della comunione e dell’annuncio evangelico. I giovani pellegrini hanno fatto visita, durante i giorni di permanenza in Terra Santa, anche al Memoriale dell’Olocausto, al Charity baby hospital dove vengono curati i bambini di Betlemme malati e alle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento che, come nel nostro monastero di Cartoceto, vivono l’adorazione Perpetua.
Pellegrinaggio. E poi ancora il passaggio nella quotidianità della vita di Gesù a Cafarnao, nella casa di Pietro, dove i pellegrini hanno vissuto l’esperienza della sinagoga e della giornata di Cafarnao come raccontata dall’evangelista Marco, quella quotidianità in cui Gesù ha guarito i malati, ha trascorso la notte in preghiera per poi andare a predicare nei villaggi vicini. Poi la sosta al lago di Tiberiade con la consapevolezza di essere chiamati a diventare pescatori di uomini e a seguire il Signore e la salita, sotto la pioggia, al Monte Tabor lasciandosi condurre dall’ascolto del Vescovo e dalla preghiera.
Testimonianze. “La visita al Santo Sepolcro – ha affermato Nicolò Zizi di Calcinelli – è stata molto emozionante e intensa. Siamo riusciti a pregare in tranquillità. Abbiamo visitato anche il luogo del Calvario”. “Quello che mi ha emozionato di più – ha sottolineato Sofia Vitali della parrocchia di Sant’Orso – è stato viverla proprio in mezzo alla città, ad ebrei, musulmani, alla vita cittadina”.