Lunedì 25 novembre, presso il Monastero di Montebello di Isola del Piano, sede della cooperativa e della Fondazione Gino Girolomoni, si è tenuto un incontro pubblico che rappresenta una tappa importante del progetto “Cantieri di Lavoro”. Cantieri di LavOro è il percorso che la CEI e l’Ufficio della Pastorale Sociale del Lavoro, in collaborazione con NeXt Nuova Economia per Tutti, sta realizzando per supportare l’analisi e l’adozione di percorsi a sostegno delle buone pratiche di lavoro responsabile mappate e presentate durante le Settimane Sociali dei Cattolici Italiani di Cagliari.
Progetto sperimentale. E’ un progetto che viene svolto, sperimentalmente, in tre Diocesi italiane, Aosta, Fano e Messina, e nel caso di Fano coinvolge anche i giovani del Progetto Policoro e l’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori e dirigenti). L’obiettivo è di creare connessioni tra le imprese a suo tempo incontrate per esplorare la possibilità di creare reti di collaborazione tra imprese molto diverse fra di loro (sia come settori che come dimensioni) appartenenti sia al mondo profit che al mondo non profit, ma accomunate da comuni valori di sostenibilità sociale, ambientale ed economica.
Le imprese coinvolte sono la cooperativa Shadhilly rappresentata da Massimo Mogiatti, la ditta Il Cantiere srl rappresentata da Andrea Biagioni, la cooperativa Generazioni rappresentata da Alessandro Cecchini, la ditta Pierpaoli srl rappresentata da Giovanni Spinozzi, la cooperativa Gino Girolomoni rappresentata da Giovanni Girolomoni, la cooperativa I Talenti rappresentata da Federico Falcioni, la cooperativa Gerico rappresentata da Michele Altomeni, la cooperativa Polo9 rappresentata da Silvia Cavoli, la ditta Marche Holiday srl rappresentata da Laura Sabbatini, la cooperativa Campo rappresentata da Lorenzo Massone e l’azienda agraria Guerrieri rappresentata da Luca Guerrieri.
Economia. Dopo le testimonianze di alcuni dei soggetti coinvolti, l’incontro si è concluso con l’intervento del professor Leonardo Becchetti che ha fatto una analisi puntuale dei problemi che l’economia italiana sta affrontando in un mondo globalizzato e ha evidenziato che solo i principi dell’economia civile possono essere un aiuto a risolvere alcuni di questi problemi. “Le caratteristiche principali dell’economia civile è quella di considerare il mercato come istituzione sociale, che va richiamato alla sua vocazione originaria di essere un luogo di libertà e di socialità e non solo di scambio di merci o servizi, e quindi occorre ripristinare il principio di fraternità (che include i principi di reciprocità e di gratuità) che non devono essere confinati alla sola sfera privata. Infatti se si riporta correttamente la persona al centro di ogni processo economico, bisogna considerare di riportarvi anche i suoi sentimenti, le sue emozioni, i suoi valori, e tutte le sue relazioni, al fine di ridare un valore economico anche ai legami sociali e non solo alle pure transazioni economiche. Se l’uomo si confronta solo per interesse, finisce per diventare inevitabilmente individualista, ed in questo caso non sarà possibile risolvere i problemi delle nostre società: l’aumento endemico delle diseguaglianze, lo scandalo della fame, la ricorrenza di crisi finanziarie, i sempre maggiori conflitti identitari, la sostenibilità ambientale dello sviluppo”.
All’iniziativa ha portato il suo saluto, e il saluto personale del vescovo Armando, il vicario generale della Diocesi di Fano don Marco Presciutti.