Quale spazio pubblico per il fenomeno religioso? Se ne parla giovedì 10 e venerdì 11 ottobre a Palazzo Montani Antaldi, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. Il tema più che mai di attualità, sarà discusso dai maggiori esperti italiani. Ne parliamo con il curatore dell’evento Alberto Fabbri, professore associato di Diritto ecclesiastico e canonico all’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.
Professore come nasce questo Convegno?
Il Convegno nasce all’interno di un progetto di valorizzazione organizzato presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. Abbiamo cercato di far dialogare diverse realtà su di un tema comune, così che ogni relatore possa affrontare la questione dal proprio punto di osservazione. Saranno previsti colleghi ecclesiasticisti, costituzionalisti, amministrativisti storici e tributaristi. Abbiamo ritenuto necessario invitare anche alcuni tecnici nonché rappresentanti di alcune realtà religione per le quali il problema è particolarmente attuale, anche per le possibili soluzioni da adottare.
Perché l’attualità di questo tema?
Indubbiamente il fenomeno religioso, nella sua accezione più ampia, ha negli ultimi anni riconquistato visibilità nello spazio pubblico, acquisendo spazi sempre maggiori. Questo processo genera due effetti importanti. Il primo è legato alle problematiche che vengono generate con queste azioni, basti solo pensare alle questioni legate alla disponibilità di luoghi di culto, all’alimentazione, all’assistenza spirituale, all’abbigliamento religiosamente connotato, ai simboli religiosi, solo per citare le questioni più note. Il secondo effetto è legato all’analisi delle risposte che l’ordinamento, attraverso i suoi apparati, centrali e locali, riesce a mettere in atto per regolamentare il fenomeno, sulla base del diritto alla libertà religiosa e del principio supremo di laicità dello Stato.
Quali saranno le tematiche trattate nei diversi interventi?
Il comitato scientifico del Convegno non ha volutamente assegnato singoli argomenti, ma ha solo cercato di creare le condizioni, con una tematica di fondo, per far emergere le diverse sensibilità di ricerca proprie dei diversi relatori che sono stati chiamati a dare il loro contributo. Particolare attenzione verrà riservata all’edilizia di culto, sia negli aspetti che coinvolgono la ripartizione di competenze tra i diversi attori istituzionali, Stato, regione e comune chiamati a disciplinare le attrezzature di interesse comune per servizi religiosi; allo stesso modo verrà posto l’accento sulle problematiche aperte verso le confessioni religiose diverse dalla cattolica, anche prive di intesa.
In questo dialogo ci si soffermerà anche sugli aspetti tributari legati al patrimonio religioso italiano, e sull’intervento sempre più richiesto della Corte costituzionale.
A CURA DELLA REDAZIONE
Due giorni di confronto
Giovedì 10 ottobre ore 15-19. Presiede Geraldina Boni, Università di Bologna. Saluti istituzionali del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Paolo Morozzo della Rocca, Università di Urbino. Introduzione al tema, Alberto Fabbri, Università di Urbino. Interventi di Giuseppe D’Angelo (Università di Salerno); Angelo Licastro (Università di Messina); Giuseppe Rivetti (Università di Macerata); Alessio Sarais (Direzione Affari dei Culti); Vittorio Parlato (già Università di Urbino); Giovanni Battista Varnier (già Università di Urbino).
Venerdì 11 ottobre Ore 9–13. Presiede Licia Califano, Università di Urbino. Mauro Moretti (urbanistica – Comune di Pesaro); Anna Foa, (già Università “La Sapienza”); Alberto Clini (Università di Urbino); Giovanni Di Cosimo (Università di Macerata); Luigi Lacroce (CEI); Yassine Lafram (Presidente Ucoii); Raimondo Castellani (Chiesa di Gesù dei Santi degli Ultimi Giorni). Conclusioni: Antonio G. Chizzoniti, Università Cattolica del Sacro Cuore.