La Caritas offre sostegno e vicinanza a chi vive situazioni di povertà ed accompagna le persone nel trovare le soluzioni più adeguate ad uscire dallo stato di bisogno. Fra i tanti i problemi, al di là delle difficoltà economiche e dei problemi lavorativi, ci sono i quelli legati all’abitare. Anche a Urbino questo dato è confermato.
Situazioni. Conosciamo diverse famiglie che vivono in abitazioni piccole e molto umide, c’è poi chi ha subito uno sfratto per non essere riuscito a pagare l’affitto, o chi viene accolto provvisoriamente in luoghi che non possono essere definiti “casa”. Al nostro Centro d’ascolto negli ultimi anni si sono presentate diverse persone e famiglie per chiedere un sostegno economico per le spese legate alla casa, per essere aiutate nella ricerca di un nuovo appartamento più dignitoso e conveniente, o in alcuni casi, tramite la consulenza legale, per interrompere sfratti non ancora esecutivi e trovare delle soluzioni concilianti. Non è facile affrontare e risolvere il problema abitativo, in particolare ad Urbino, data la realtà studentesca, tuttavia in alcuni casi, con la collaborazione dell’Arcidiocesi e dell’Istituto del sostentamento del clero, siamo riusciti a sistemare famiglie e persone in alloggi con affitti agevolati. Non mancano le collaborazioni con i servizi sociali per affrontare situazioni di emergenza. Si sta cercando di trovare soluzioni per giovani genitori con più figli, senza un lavoro stabile, coppie separate, immigrati, ma per questi bisogna programmare politiche sociali di ampio respiro in collaborazione con il Comune e altri Enti.
Prossimità. La casa non è solo un luogo fisico ma è la prima necessità per vivere una vita dignitosa: ti protegge, ti fa sentire al sicuro, è il luogo del ritrovo famigliare, della relazione, dell’amore. Esserne privi o stare in un alloggio inadeguato e precario, ti fa sentire in continuo disagio…
Quando abbiamo accolto la famiglia di rifugiati sud sudanesi, vissuti per 20 anni nei campi profughi, abbiamo assistito alle loro esclamazioni alla vista di letti veri, di mobili e ampi spazi. Era tutto una meraviglia! O quando abbiamo aperto le porte di una casa confortevole ad una famiglia al cui interno vi è un componente con una disabilità grave, c’è stata commozione, sollievo, speranza. O ancora quando abbiamo portato in Urbino la nostra Osas la sua vita è cambiata e non si è più sentita sola. Questi e ad altri interventi sono stati realizzati, ma tanto altro c’è ancora da fare. Ricordiamoci delle parole di Papa Francesco il quale ci invita ad essere prossimi alle nuove forme di povertà e di fragilità presenti nei nostri territori e a riconoscere Cristo sofferente: “Come sono belle le città che superano la sfiducia malsana e integrano i differenti, e che fanno di tale integrazione un nuovo fattore di sviluppo! Come sono belle le città che, anche nel loro disegno architettonico, sono piene di spazi che collegano, mettono in relazione, favoriscono il riconoscimento dell’altro!”.
Appello. Il nostro appello è dunque rivolto alla comunità locale, se ci sono cittadini che dispongono di case che desiderano dare in affitto a persone più vulnerabili possono rivolgersi alla nostra Caritas Diocesana, in modo da poterci aiutare ad accompagnare chi si trova in un momento di difficoltà.
NADIA DE TROIA E MARIA TERESA MOSCHINI