Il suo nome è Klementina ma nel mondo dello sport la conoscono tutti come Tina. Tina Maze, slovena, è stata una sciatrice di enorme talento, campionessa olimpica a Soci 2014 nella discesa libera e nello slalom gigante, vincitrice anche di quattro ori mondiali, di una Coppa del mondo e due coppe di specialità. Oggi, a 36 anni, Tina è mamma di una bambina, Anouk, nata nel febbraio del 2018 e vive serenamente la sua nuova dimensione di donna e madre, senza rimpiangere nulla del suo glorioso passato (“non ne potevo più di gare di sci!”) e anzi, con la stessa leggerezza e facilità con cui scivolava su tutte le nevi del pianeta, rilascia dichiarazioni importanti e significative sulla pratica sportiva.
Valori. “Il senso della vita me lo dà la famiglia, non lo sport!”. Lo sport è e deve rimanere uno strumento e un mezzo per crescere come persone, per educarsi e formarsi, per mantenersi sani e valorizzare le proprie qualità ma non può mai diventare il fine unico ed esclusivo di una esistenza. Certo, nel caso di Tina e per tutti gli atleti professionisti che madre natura ha dotato di talento cristallino e di sensazionali capacità, è anche il modo per diventare famosi e per guadagnare più che bene, ma ogni atleta serio sa che tutto questo un giorno finirà e che, oltre a curare il suo fisico, deve essere bravo a “costruire” la persona che dovrà un giorno affrontare la vita fuori dal successo e dalla fama che può dare la gloria sportiva. Invece spesso la cronaca ci narra di ex grandi campioni dello sport che finiscono la propria esistenza in povertà, abbandonati da tutti e oppressi da vizi come alcool e droga… E lo stesso discorso vale anche per chi non avrà mai la possibilità di mettersi al collo una medaglia olimpica o mondiale.
Successo. Lo sport insegna il sacrificio, il rispetto delle regole, il senso di appartenenza ad un gruppo e ad una squadra, l’importanza della salute per una vita sana e questi sono tutti valori che, trasferiti nella vita quotidiana di una persona, la arricchiscono di elementi fondamentali per un’esistenza serena con sé stessi e con gli altri. Per tutti, campioni e non, l’attività sportiva non va mai vissuta come espressione superba del proprio io e come manifestazione di una capacità superiore, ma come strumento che ad una chiara affermazione delle proprie doti unisce una crescita arricchente che darà i suoi frutti nella vita che ogni uomo e ogni donna è chiamato a realizzare pienamente come persona.
Educazione. È bello per noi, che da sempre ci battiamo per mettere in evidenza l’aspetto formativo dello sport, vedere che ogni tanto anche qualche acclamato campione viaggia sulla nostra stesa lunghezza d’onda…grazie dunque a Tina Maze!
FRANCESCO IACUCCI (Resp. Relazioni Esterne del Com. Prov. CSI di Pesaro-Urbino con sede in Fano)