L’Abbadia di San Tommaso in Foglia, nata con decreto del Vescovo di Pesaro Adalberto tra il 970-980, ha avuto origine sui ruderi di un tempio pagano che costituiva una sosta per le centurie romane in cammino dal Furlo ad Aquilam (Colombarone) e Rimini o viceversa. In questo tempio e sue proprietà furono insediati i monaci benedettini dalla regina Teodolinda, figlia di Garibaldo duca di Baviera, cristiana, sposa del longobardo Autari che occupò l’Italia nel 586. Teodolinda, rimasta vedova, sposò Agilulfo e, vedova per la seconda volta nel 616, regnò fino al 628: ella chiamò i monaci Benedettini per consolidare il suo regno sugli abitanti del Foglia ancora pagani e fino allora tollerati da Bisanzio.
Monastero. I monaci nel secolo X costruirono il monastero e questa abbazia con l’approvazione del vescovo di Pesaro. Essa è divenuta famosa per aver ospitato per sei mesi, nel 1047, il Papa Clemente II. Questi, nativo di Hornburg, era giunto dalla Germania al seguito dell’imperatore Enrico III, chiamato da S. Pier Damiani desideroso, come l’imperatore, di vedere eliminata la simonia e di ricomporre la pace all’interno dello Stato Pontificio il cui potere era conteso da tre presunti Papi. Enrico III, convocato il Clero Romano a Sutri, confermata l’illegalità dei tre papi, dichiarò vacante la Sede di S. Pietro. Per l’elezione a Pontefice, propose prima l’Arcivescovo di Amburgo che rifiutò, poi il suo Cancelliere di corte Suidger e Arcivescovo di Bamberga, che fu eletto Papa col nome di Clemente II. La vigilia di Natale Papa Clemente II, giunto a Roma con l’imperatore e il suo esercito, fu insediato Pontefice e, a sua volta, incoronò Enrico III Imperatore. Ma non ancora sicuro dalle prepotenze romane, seguì l’imperatore fino ad Amalfi per debellare l’eresia di Aniceto; poi risalì con il medesimo fino a Ravenna per battezzare, a Pasqua, la neonata da Agnese, sposa dell’imperatore. In seguito, mentre questi tornava in Germania, il Papa si diresse verso Roma, ma, per consiglio di S. Pier Damiani, si fermò nel monastero di S. Tommaso in Foglia.
Papa Clemente. Durante i sei mesi di permanenza in tale sede, governò la Chiesa universale con molta saggezza. Morì il 9 ottobre 1047 e venne sepolto nella stessa Badia, ove la salma rimase per circa due anni, fino a quando, richiesta dai Canonici di Bamberga e per disposizione di Papa Leone IX, fu trasferita nel loro Duomo, dove tuttora riposa. L’Abbadia, lungo i secoli, pur restando quasi sempre officiata, subì dei gravi danni, finché venne restaurata negli anni 1970/80 dalla Sovrintendenza di Ancona dopo aver preso atto della Bolla Papale del 1047 e del Privilegio di Lotario III del 1137 ritrovati in Classe di Ravenna dallo zelo del parroco emerito don Zenaldo Del Vecchio che nel 1980 celebrò solennemente il primo millenario della fondazione con la presenza di rappresentanti tedeschi di Hornburg e Bamberga.
DANTE SIMONCELLI