Che questo sia un mondo confuso non c’è dubbio; una povera tartaruga marina (caretta caretta) è andata a deporre per errore le uova sulla spiaggia di Baia Flaminia. Un caso particolare ma è stato sufficiente a smuovere tutta la città. Il sindaco, subito accorso e fotografato dai giornali locali, l’ha battezzata Luciana, in onore di Pavarotti che aveva la villa in zona. Le associazioni animaliste hanno subito transennato l’area e stabilito turni di guardia h24 per evitare che qualche deficiente provocasse danni. Hanno fatto bene perché la madre degli imbecilli è sempre incinta. Ma non è l’unico caso di invasione zoologica; Un pulcino di airone ha perso l’orientamento e si è ritrovato in difficoltà sul lungomare. È stato preso, nutrito, curato e poi rilasciato in modo che riesca a raggiungere i genitori. Confuso anche lo squalo verdesca che ha partecipato al bagno di alcuni pesaresi sotto il faro. Qualcuno sperava che il sindaco lo andasse a cercare per battezzarlo, ma Matteo Ricci ha preferito evitare. Sono tutti casi eccezionali; invece è nella norma la presenza di cinghiali nelle nostre campagne. Meno felici gli agricoltori che si ritrovano i campi arati dai grufolanti animali. Si penserebbe che almeno i cacciatori siano contenti, ma organizzare le squadre con i guardacaccia accompagnatori è complicato e poi non sono molti quelli disposti a girare con compari armati come in guerra. Sbagliare il bersaglio è un attimo. Nemmeno i pastori sono felici per la presenza di lupi che periodicamente depredano le greggi e la Regione non provvede a risarcire del danno se non in tempi biblici. Nel loro migrare i lupi sono giunti sino alla periferia di Pesaro. Facile invece trovare dei daini che la notte di colpo attraversano la strada e danneggiano l’auto. Se in questo strano mondo siamo confusi noi, figuriamoci le povere bestie.
ALVARO COLI